FONDI E PROGETTI CINA E UE, SPAZIO DATI EUROPEO SUGLI APPALTI, ABORTO SICURO, NORME SU QUANTISTICA - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

Ultimo aggiornamento: 12:00

FONDI E PROGETTI CINA E UE, SPAZIO DATI EUROPEO SUGLI APPALTI, ABORTO SICURO, NORME SU QUANTISTICA

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

di Cinzia Boschiero

Domanda: ci sono fondi e progetti europei di cooperazione tra Stati dell’Unione europea e la Cina? Lino Gussone
Risposta:
sì. Cina e Unione Europea continuano a cooperare su attività di ricerca e innovazione all'interno del programma Horizon Europe, soprattutto sulle tematiche ambientali e sulla ricerca di base. La Cina è stato il secondo Paese non associato più attivo in Horizon 2020, il programma quadro di ricerca e innovazione dell’Unione Europea che si è concluso. Le organizzazioni cinesi partecipanti in progetti Horizon 2020, tuttavia, non hanno ricevuto contributi finanziari diretti dall’Unione Europea. La Commissione Europea, tramite la Direzione Generale Ricerca e Innovazione, il Ministero della Scienza e Tecnologia cinese (MOST) inoltre avevano lanciato già nel 2015 un meccanismo di co-finanziamento (CFM, da co-funding mechanism), successivamente rinnovato ed esteso fino al 2020. Dal 2015 al 2018, 76 progetti hanno ricevuto un co-finanziamento dal MOST. Vi è un disallineamento tra i criteri di valutazione delle domande dal lato europeo e dal lato cinese, un ostacolo ulteriormente amplificato dalla consuetudine del MOST di non rendere pubblici tali criteri. L’Italia ad esempio coopera con la Cina. L’Italia è il secondo paese per numero di progetti coordinati (8 su 76, quattro dei quali dall’Università di Bologna). Dall'inizio di Horizon Europe, gli enti cinesi hanno partecipato a 45 progetti europei, in linea con le performance nello stesso periodo di Horizon 2020 ma meno rispetto al settimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione. I progetti collaborativi si sono concentrati sull'economia sostenibile, il cambiamento climatico, l'inquinamento e gli ecosistemi, mentre una minoranza è rivolta all'ambito delle tecnologie avanzate e dei nanomateriali, a causa della potenziale rilevanza strategica e militare di tali settori. Nonostante lo scenario geopolitico e il divieto di partecipazione alle Innovation Action (IA) per i ricercatori in Cina, due progetti bandiera di Horizon Europe sul clima e la biodiversità e sul cibo, l'agricoltura e la biotecnologia hanno volontariamente riunito ricercatori cinesi ed europei. Si segnala che è aperto inoltre un bando congiunto Italia-Cina 2026-2028 per la presentazione di progetti di ricerca bilaterali nel campo delle scienze naturali, pubblicata nell’ambito del Memorandum d’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e la Fondazione Nazionale della Scienza Naturale della Cina (NSFC). L’iniziativa mira a rafforzare la cooperazione scientifica bilaterale, promuovendo l’integrazione di competenze e la realizzazione di ricerche di eccellenza con impatto internazionale, in particolare nei settori della transizione energetica, della salute, della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione scientifica. Ogni progetto deve essere presentato congiuntamente da un team italiano e uno cinese ed è possibile coinvolgere fino a un massimo di cinque partner per parte, inclusi giovani ricercatori e organismi di ricerca. Nello specifico, per la parte italiana, possono presentare proposte istituzioni di ricerca pubbliche o private senza scopo di lucro, con sede in Italia o in uno Stato membro dell’Unione Europea. Il contributo finanziario del MAECI a ciascun progetto è di circa 30mila euro per ogni anno di progetto. La scadenza per l’invio delle proposte è fissata al 6 dicembre 2025. Inoltre si muovono anche le regioni nella cooperazione internazionale e, di recente, una delegazione cinese guidata dal Sindaco della Municipalità di Tianjin Zhang Gong e dal Console Generale cinese a Milano Liu Kan è stata ricevuta questa mattina a Palazzo Pirelli dal Presidente del Consiglio regionale Federico Romani e dal Consigliere segretario Jacopo Scandella: ha partecipato ed è intervenuto anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Di Marco. L’incontro era finalizzato a consolidare le relazioni e i progetti in essere scaturiti dalla recente missione a Tianjin di una delegazione dell’istituzione regionale lombarda. Federico Romani ha sottolineato come la missione del Consiglio regionale a Tianjin sia stata “un’importante opportunità per rafforzare la collaborazione tra Cina e Lombardia soprattutto nell’ottica di un maggiore equilibro dei flussi di import ed export”. La delegazione lombarda guidata da Jacopo Scandella aveva visitato l’area di Tianjin, nel nord della Cina, sulla riva del Mar Bohai, con una popolazione quasi 14 milioni di abitanti, lo scorso mese di luglio. Nell’occasione la delegazione del Consiglio regionale aveva visitato il Museo di Tianjin che ospita una vasta gamma di opere d’arte e reperti sulla storia della città e il Tianmei Artistic District, un intervento di rigenerazione urbana che integra attrazioni turistiche, agglomerati urbani e campus, mantenendo un perfetto equilibrio ecologico: due realtà che saranno ora direttamente coinvolte nell’allestimento di una mostra comune. Durante la missione dello scorso luglio, la delegazione lombarda aveva incontrato il Direttore dell’Ufficio Affari Esteri del Governo Popolare della Municipalità di Tiajin Luan Jianzhang, ed era entrata in contatto con diverse realtà produttive, di ricerca e sviluppo e culturali dell’area di Tianjin: il Tianjin Second Container Terminal Co., il più grande porto commerciale della Cina settentrionale con collegamenti commerciali con oltre 500 porti in più di 180 Paesi e regioni, interamente automatizzato e alimentato da energia rinnovabile, in particolare eolica e solare; la Binhai New Area Modern Industry Exhibition Exchange Center, un'enorme zona economica costiera di 2.270 chilometri quadrati progettata per competere con Pudong di Shanghai come polo finanziario, manifatturiero e logistico; il Centro di Ispezione Veicoli elettrici e ad idrogeno (CATARC) con 20 laboratori su un’area di circa 14.6000 metri quadrati che si occupano dei test funzionali per parti di veicoli elettrici, anche intelligenti, e ad idrogeno; il Tianjin Italian SME Industrial Park, nell’area di libero scambio di Tianjin, un “incubatore” che offre opportunità di sviluppo per le aziende italiane nel Nord della Cina; il Tianjin Artificial Intelligence Computing Center che fornisce sostegno allo sviluppo della “città intelligente”, dell’industria e dell’innovazione tecnologica; il Tianjin Tongguang Technology Park, un’area tecnologica per lo sviluppo delle imprese che punta attrarre progetti di alta qualità e ad alta crescita nei settori delle comunicazioni elettroniche, dell'integrazione militare-civile, del design industriale, delle apparecchiature intelligenti per l'IoT, del monitoraggio ambientale, dei nuovi materiali e dei big data. Nell’occasione i Consiglieri regionali avevano conosciuto anche importanti realtà imprenditoriali come Lenovo, una multinazionale della tecnologia con diversi impianti produttivi anche a Tianjin a zero emissioni di carbonio; iFLYTEK (Artificial Intelligence Industry Demonstration Base), un’azienda che opera nel campo dell’intelligenza artificiale, soprattutto nel riconoscimento vocale e linguaggio naturale, ma anche applicata in campo medico-sanitario e della formazione professionale; Goglio Packaging Co. Ltd., azienda fondata a Rho nel 1850, specializzata nel confezionamento di prodotti alimentari come il concentrato di pomodoro, il succo concentrato e il caffè. Aziende che hanno la loro sede nel Binhai New Area Government, un polo per la produzione avanzata, la ricerca e lo sviluppo, le spedizioni internazionali e la logistica.


Domanda: come funziona lo Spazio Dati europeo sugli appalti per l'Italia ? Guido Morissio
Risposta :
allo Spazio dati europeo sugli appalti ha aderito Anac. La Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) entrerà a far parte pienamente dello Spazio dati europeo sugli appalti (PPDS) grazie al progetto europeo Leveraging the EU Public Procurement Data Space (PPDS), realizzato dall'Ocse con il sostegno finanziario della Commissione europea attraverso lo Strumento di Supporto Tecnico (TSI), a cui Anac aderisce. L'Italia guida, infatti, il secondo partenariato di Paesi che vede anche Cipro, Lettonia, Portogallo e Slovacchia partecipare all'iniziativa PPDS: piattaforma che consente a decisori pubblici, stazioni appaltanti, imprese e altri portatori di interesse di accedere alle informazioni e valorizzare i dati sugli appalti pubblici in modo innovativo, integrato e trasparente. Tale infrastruttura dati, condivisa e interoperabile per gli appalti pubblici a livello europeo, opera nella logica della promozione di una sempre maggiore trasparenza, efficienza e concorrenzialità nei sistemi di public procurement in tutta l'Unione europea: un impegno collettivo che richiede il supporto di tutti gli stakeholder, comprese le stazioni appaltanti, per migliorare la qualità dei dati e rafforzare la collaborazione. Il Progetto Leveraging the EU Public Procurement Data Space (PPDS), avviato lo scorso 15 settembre, vedrà per i prossimi 24 mesi Anac collaborare con la Commissione europea (SG Reform e DG GROW), l'Ocse e gli altri quattro Paesi partner, in attività di apprendimento tra pari, scambio di conoscenze e assistenza personalizzata, con lo scopo di collegare i diversi sistemi nazionali di public procurement al PPDS, aprendo la strada al collegamento di altri Stati membri dell'Unione europea in futuro. 


Domanda:  come si sta muovendo l’Unione europea sulle norme per la  quantistica? Sergio Fuscario
Risposta:
le tecnologie quantistiche sono destinate ad alimentare la prossima ondata di innovazione e la Commissione europea vuole che l'Unione Europea sia in prima linea. L'adozione di una legge è prevista per il 2026 e ha tre obiettivi principali per questa tecnologia critica e a duplice uso: in primo luogo, promuovere la ricerca e l'innovazione; in secondo luogo, aumentare la capacità industriale, comprese le linee pilota e un impianto di progettazione; e, in terzo luogo, rafforzare la resilienza e la governance della catena di approvvigionamento. Si baserà sul documento “Strategia Europa quantistica” e integrerà la normativa sui chip, l'impresa comune EuroHPC e IRIS2. Le autorità degli Stati membri, le agenzie dell'UE, gli operatori delle infrastrutture EuroHPC/EuroQCI, l'industria, comprese le piccole e medie imprese, le start-up, le organizzazioni di ricerca e le università, gli organismi di normazione e gli esperti di cibersicurezza, difesa e quantistica sono invitati a contribuire alla definizione della futura normativa quantistica dell’Unione europea sino al 26 novembre partecipando ad una consultazione on line. 


Domanda: in Unione europea si può abortire in tutti gli Stati membri ? Vincenza Pierossi
Risposta
: di recente la commissione per i Diritti delle donne e l’Uguaglianza di genere (FEMM) del Parlamento europeo ha adottato la proposta legislativa di iniziativa popolare “My Voice, My Choice”, che punta a garantire l’accesso a un aborto sicuro e legale in tutta l’Unione europea. Attualmente infatti l’aborto legale, sicuro e senza restrizioni è possibile solo in sei Stati dell’Unione Europea che sono Svezia, Francia e Paesi Bassi, Finlandia, Danimarca,  Lussemburgo stando ai dati dell’European Abortion Policy Atlas 2025 che stila l’elenco con criteri relativi alla piena depenalizzazione dell’aborto, alla disponibilità dei servizi nel sistema sanitario, sulle informazioni ufficiali fornite dai governi e sulle misure per contrastare la disinformazione. A Malta e in Polonia  l’accesso sanitario è quasi nullo, l’aborto è criminalizzato e permangono forti restrizioni legali.