Foto intime di donne diffuse in rete, il gruppo Facebook "Mia moglie" è una goccia nel mare: sul web forum da 400mila iscritti. Il vero business dell'orrore 

Immagini di madri e compagne ripostate senza consenso in rete: dopo il caso del gruppo Facebook "Mia Moglie", la testimonianza di una ragazza che ha scoperto da vicino l'esistenza di un vero e proprio sistema organizzato

di Gabriele Parpiglia
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Il fenomeno oltre il caso "Mia moglie": quando l'orrore si nasconde negli angoli bui del web 

Il recente scandalo del gruppo Facebook "Mia Moglie" - chiuso da Meta dopo migliaia di segnalazioni per aver condiviso foto intime di oltre 30mila donne senza consenso - ha fatto emergere solo la superficie di un sistema ben più consolidato e ramificato. Gli utenti del gruppo, dopo la chiusura, si sono semplicemente spostati su Telegram e WhatsApp, continuando la loro attività come se nulla fosse. Ma quello che abbiamo scoperto ieri grazie alla testimonianza di una vittima va ben oltre l'immaginabile.

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Camilla: una testimonianza coraggiosa per salvare altre donne

"Perché hai deciso di rivivere un incubo che ti fa ancora così male?", le abbiamo chiesto. La risposta di Camilla - il nome che usiamo per proteggerla - è stata netta: "Perché voglio che tutte sappiano che si può reagire. Che esistono modi per scoprire chi ti ha fatto questo, per rimuovere quel materiale schifoso. E se serve, le aiuto personalmente a incastrare i bastardi che l'hanno fatto".

Camilla potrebbe essere chiunque: nostra sorella, la migliore amica, quella ragazza che vediamo ogni mattina al bar. Una persona normale che un giorno, scrollando il telefono, si è ritrovata faccia a faccia con il suo peggior incubo. "Mi considero fortunata, se si può dire così", inizia con amara ironia. "Sono venuta a saperlo per puro caso: una ragazza stava cercando in un forum la propria sorella, che era finita lì semplicemente perché qualcuno l'aveva fotografata per strada. Mentre la cercava, si è imbattuta nelle mie foto e mi ha riconosciuta."

Un sistema organizzato come un vero business dell'orrore

Quello che Camilla descrive è un inferno digitale strutturato nei minimi dettagli: "È organizzato come un vero sito per adulti. Dividono tutto per regioni e categorie: c'è la sezione 'mamma', 'mia sorella', 'mia moglie', 'la vicina di casa'. Un vero circo degli orrori. Postano foto rubate alle ragazze per strada - le chiamano 'upskirt' - e hanno perfino una sezione dedicata". Il paradosso più grottesco? Il forum ha un regolamento che vieta il revenge porn e le foto senza consenso, dovrebbe essere solo per "scambi consenzienti". Ma nella realtà chi si iscrive fa tutt'altro: prende le foto dai social e le posta a caso, esattamente come è successo a Camilla.

Il tradimento che ferisce più di tutto

Le foto di Camilla sono state prese dai suoi profili social privati. Il che significa una cosa sola: le ha diffuse qualcuno che conosce. "Ho scoperto chi: tutto è partito dal fidanzato della mia amica", racconta con la voce che si incrina. "È stato facile sgamarlo: spammava come un pazzo il mio profilo Instagram, chiedendo continuamente se ci fosse 'materiale mio' che girava. Facendo così, ha fatto capire a chi mi conoscesse davvero su quel forum che potevo essere carne da macello. Ogni foto che postavo finiva lì, con commenti che non vi voglio nemmeno riportare." Le chiediamo quindi di spiegarci cosa succede davvero in quei forum. "Mandano la foto di una ragazza e chiedono: 'Ti vuoi masturbare con me?'. Se qualcuno risponde sì, si spostano in privato e si masturbano sulla foto commentandola. C'è chi la stampa, ci eiacula sopra e poi la riposta così, perché si eccitano in questo modo". Pausa. Deglutisce. "Siccome le mie non erano foto osé, qualcuno ha fatto un fotomontaggio: ha preso una ragazza in topless e ci ha messo la mia faccia. Immaginate come mi sentivo mentre mi cercavo e trovavo sempre più materiale mio."

L'orrore senza limiti

Quello che ha scioccato di più Camilla è stata la tipologia di contenuti presenti nel forum. "Quando entri lì dentro vedi uno schifo indescrivibile. Le mie erano 'solo' foto dai social, ma il resto... Ci sono donne mentre fanno il bagno col proprio bambino, mentre allattano". Abbiamo visto anche noi quelle immagini e siamo rimasti pietrificati. Una in particolare: una mamma sorridente in vasca con il suo piccolo, una scena di puro amore che un padre aveva immortalato. Finita in un forum di pervertiti, con "l'accortezza" di oscurare completamente il minore. "Postano ragazze mentre dormono. Ti fidi del tuo compagno e lui ti fotografa per metterti in pasto ai pervertiti. C'è chi condivide le proprie sorelle, le proprie madri. Nel topic della mia città chiedevano: 'Ragazzi, al mare mandate tutti i culi che trovate!'. Fotografano le ragazze che prendono il sole", continua Camilla.

Il confronto e l'ennesimo tradimento

Quando ha scoperto tutto e individuato il responsabile - il ragazzo della sua "amica" - lo ha affrontato al telefono. "Mi ha chiesto scusa dicendo che mi avrebbe pagato pure gli avvocati per far rimuovere tutto. Ma il teatrino non serviva - basta mandare una mail per far rimuovere il materiale". Quello che la sconvolge di più è altro: "Lei ci sta ancora insieme. Anzi, penso che sia stata proprio la mia 'amica' a raccontargli certe cose private, perché nei commenti andava giù pesante. Insinuava che fossi rifatta, sfogava tutto il suo odio. Un odio misto ad attrazione malata." Il colpo più basso? "A maggio ho subito un intervento chirurgico. Lui lo ha scritto su quel sito per umiliarmi. Quella cosa mi ha fatto più male delle foto, perché lo sapevano pochissime persone - tra cui lei". Quando ha parlato con l'"amica", questa "ha fatto finta di cacciarlo di casa per un giorno. Poi, quando l'ho sentito al telefono, lei era tranquillamente lì a fianco. Li sentivo chiamarsi 'amore'".

Il muro di gomma delle istituzioni

Il tentativo di denuncia si è poi scontrato con l'indifferenza: "Sono andata dalla polizia e mi si è accapponata la pelle. 'Conosciamo il sito ma non si può fare niente, è in mano agli americani'. Sminuivano il mio caso. Mi sono incazzata come un animale e ho urlato: 'E se ci fosse tua figlia là sopra?'. Solo allora il capitano si è mosso, dicendomi che si poteva agire contro le singole persone."

Una battaglia senza tregua

Ora conosce l'identità di tutti: "Con alcuni ci ho parlato. Alcuni hanno ammesso balbettando, piangendo - alla fine vuol dire ammettere di essere perversi. Altri fanno finta di non sapere nulla, ma vedranno le conseguenze". Ha denunciato tre persone su sette: quello del fotomontaggio, uno che inventava storie dando i suoi dati sensibili, e il fidanzato dell'"amica". Ma dal punto di vista psicologico, l'esperienza l'ha devastata: "Ti senti malissimo perché, anche se non hai fatto nulla, inizi a pensare di essere tu quella sbagliata. Ti chiedi: forse sbaglio a postare foto? Dubiti di tutto". La cosa peggiore: "Per strada non guardo più gli uomini con gli stessi occhi. Anche uno sguardo viscido lo noti, se prendono il telefono pensi: 'Mi sta fotografando?'. È orrendo, ti cambia tutto. Non sei più libera. Questa cosa non ha nulla di diverso da uno stupro: quello è virtuale, questo fisico, ma il dolore è identico." La persecuzione andava avanti dal 2023. A inizio giugno un ragazzo l'aveva contattata alle 4 di notte: "Scusa, girano foto tue su dei siti". Lei aveva riso, pensando fosse il solito approccio, e l'aveva bloccato. Un mese dopo sono arrivati gli screenshot.

Le ultime 24 ore: il terremoto dopo l'articolo

Questa mattina abbiamo risentito Camilla perché nel giro di poche ore dall'uscita del nostro precedente articolo nella newsletter, sono successe cose incredibili. L'amministratore del forum ha fatto marcia indietro: ha eliminato le sezioni "Voyeur" e "Pornocittà" (quelle divise per città) e pubblicato un nuovo regolamento. Ha scritto che non riaprirà più quelle sezioni perché "la situazione era andata alla deriva". Addirittura, ora è anche vietato postare foto dai social, stamparle, fare deepfake e fotomontaggi. Tutto quello che facevano abitualmente, insomma.


 

La reazione degli utenti non si è fatta attendere: si sono ribellati. Molti vogliono cancellarsi dal forum, ma non si sentono sicuri. L'amministratore ha spiegato che possono anche essere cancellati, ma le tracce rimangono, quello che hanno scritto rimane. Per una cancellazione definitiva dal server servono tecnici specializzati. E indovinate? Chiede soldi. Sembrerebbe un ricatto vero e proprio, quello che ha scatenato le proteste.

Insomma, secondo l’amministratore, alla fine sono gli utenti che non leggono il regolamento e che fanno tutto in modo sbagliato e a questo punto Camilla ha tentato il tutto per tutto, anche per vedere come avrebbe risposto l’amministratore a quella richiesta “impegnativa”: "Se ti pago mi dai i dati delle persone che hanno postato le mie foto?". Risposta netta: "No, è una cosa illecita, io non posso assolutamente farlo. Ma se tu vai dalla postale e denunci, loro ti trovano chi è gratuitamente". E qui emerge una contraddizione enorme: la polizia postale aveva detto a Camilla che il sito era "degli americani" e non si poteva fare niente, mentre l'amministratore dice di collaborare da anni con le autorità. "Se mi hanno preso in giro io vado a fare il caos dalla postale", promette Camilla. "Mostro loro tutti gli scambi”.

 

I numeri che fanno tremare

Ma il dato più agghiacciante è emerso dalle parole dell'amministratore: il forum conta 400.000 iscritti. I 32.000 del gruppo "Mia Moglie" erano davvero briciole. "Sono 400.000 italiani, è grave", commenta Camilla sconvolta e il ragionamento dell’amministratore è cinico: il regolamento c'è, sono gli utenti che non leggono. Non è possibile controllare 400.000 iscritti.

Il gioco continua altrove

Nonostante le restrizioni, il sistema si adatta: è rimasta attiva una sezione "con chi ti sei segato oggi" dove hanno ricominciato a postare foto prese dai social. Quando Camilla glielo ha fatto notare scrivendo "ti rendi conto che stanno andando di nuovo alla deriva? Così non tuteli nessuno", la risposta è stata emblematica: "I coglioni ci sono in ogni dove”.



 

A quel punto Camilla ha perso la pazienza: "Vuol dire che scopriremo la tua identità e un giorno posteremo tua madre lì dentro, vedremo se la chiuderai definitivamente quel topic di merda". L'amministratore non ha più risposto. "Qualcosa si deve fare perché io non riesco a stare tranquilla", confessa Camilla. "Non ce la faccio, perché tanto ricominciano da un'altra parte, sicuro". Il materiale è stato rimosso, le denunce vanno avanti. Ma ora sappiamo che dietro tutto questo c'è un sistema molto più grande di quanto immaginassimo. E Camilla non si fermerà: "Voglio tutte le ragazze a scovare i colpevoli, giuro, le aiuterò a una a una".

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