Omicidio Pinna, la madre del killer allo scoperto: "Mio figlio ha ucciso Cinzia e ci ha rovinato la vita"

E spuntano due complici. Ma molte cose ancora non tornano

di Marco Santoni
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Omicidio Pinna, lo sfogo della madre del killer e la nuova pista

"Avrei preferito esserci io al posto di Cinzia. Mi batterò - si sfoga a La Repubblica Nicolina Giagheddu, la madre del killer - per scoprire tutta la verità su cosa ha dovuto subire, farò scandagliare la tenuta fino a quando ogni particolare sul suo femminicidio non sarà accertato". A parlare, senza sottrarsi nemmeno alle domande più difficili, è la mamma di Emanuele Ragnedda, l’assassino reo confesso dell'omicidio della 33enne. "Non posso perdonarlo. . Ha tolto la vita a un’altra figlia. Il mio cuore si è spezzato il giorno in cui ha confessato di essere un assassino, la mia vita ormai è finita. Cinzia è come se fosse figlia mia, provo lo stesso dolore. E penso a quello di sua madre".

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"Ogni madre che ha un figlio che si droga, lo sa. Ho fatto di tutto - prosegue la madre del killer a La Repubblica - per aiutarlo ma lui non me lo ha permesso. Ultimamente era molto peggiorato". Tre colpi di pistola al volto di Cinzia Pinna. Quello fatale a uno zigomo. Sono i primi risultati dell’autopsia sul corpo della donna di 33 anni uccisa da Emanuele Ragnedda. Non è stato possibile invece accertare se Cinzia è stata vittima di una tentata o consumata violenza sessuale per lo stato del cadavere, lasciato su un terreno per 12 giorni.

I pm però continuano a indagare e cercano di colmare i buchi in questo racconto del reo confesso Ragnedda, secondo gli inquirenti infatti il killer non avrebbe fatto tutto da solo. E spuntano due possibili complici, un uomo e una donna potrebbero aver aiutato l'imprenditore del vino a ripulire la casa dopo il delitto.

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