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Garlasco, il nuovo consulente di Sempio: "Anche se quel Dna fosse suo...". Il cambio di strategia
Non si nega più la possibilità che le tracce possano essere dell'indagato ma si ridimensiona il reale valore probatorio

Garlasco, la difesa di Sempio stravolge la sua strategia difensiva. Ecco che cosa sta per cambiare
Il giallo di Garlasco si ingarbuglia (se possibile) ancora di più. Il cambio di consulente tecnico deciso dalla difesa di Andrea Sempio col passare del tempo si rivela sempre più significativo. La strategia nei confronti dell'indagato, recentemente coinvolto con la sua famiglia anche nel presunto caso di corruzione legato all'ex pm di Pavia Mario Venditti, è totalmente mutata. A spiegare tutto è stato proprio il suo nuovo consulente, l’ex poliziotto della Scientifica Armando Palmegiani. Intervenuto a Ignoto X su La7, Palmegiani ha dichiarato che, anche se alcune tracce genetiche fossero attribuibili a Sempio, "non cambierebbe il discorso generale", mettendo in dubbio la solidità delle prove raccolte. La strategia difensiva, dunque, sembra spostarsi: non più negare in assoluto la compatibilità genetica, ma ridimensionarne il reale valore probatorio.
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Si basa su diversi e complessi aspetti invece il ricorso al Tribunale del Riesame di Brescia presentato dall’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari. In particolare, secondo quanto riferisce l’avvocato Aiello all’Adnkronos, tra le motivazioni del ricorso c'è "l’assenza dei gravi indizi" di colpevolezza necessari per contestare la corruzione, e pesa "l'inesistenza dei motivi di urgenza per procedere a una perquisizione", come quella scattata il 26 settembre.