Omicidio Ragusa, "Teste chiave ha inventato tutto". Processo verso revisione

A dieci anni dalla scomparsa della donna il caso potrebbe essere riaperto. "Ha confessato di aver mentito perché sperava di avere qualche beneficio di legge"

Cronache
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Omicidio Ragusa, processo forse da rifare. Teste chiave ha mentito

A distanza di dieci anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa, con una condanna confermata dalla Cassazione nei confronti del marito Antonio Logli, il caso potrebbe essere clamorosamente riaperto. L'uomo - si legge sul Corriere della Sera - sta scontando nel carcere di Massa Carrara una condanna a 20 anni passata in giudicato. Eppure Logli, 59 anni, continua a giurare di essere innocente e vittima di un clamoroso errore giudiziario. E a fine mese i legali presenteranno la richiesta di revisione del processo. Le possibilità che l’istanza sia accolta sono minime. In istruttoria l’imputato era stato prosciolto, ma la decisione del gip era stata annullata e Logli era stato condannato a 20 anni per omicidio dal Tribunale di Pisa con il rito abbreviato e la sentenza era stata confermata in Appello a Firenze e infine in Cassazione.

Secondo la Suprema Corte, - prosegue il Corriere - Logli aveva avuto un litigio con la moglie dopo essere stato sorpreso a parlare al telefono con l’amante, Sara Calzolaio, amica di Roberta e babysitter dei due figli, e l’aveva costretta a salire sull’auto. Ma adesso il suo collegio di difesa è convinto di poter dimostrare il contrario. Il principale accusatore è Loris Gozi, giostraio con precedenti per droga e furto. Disse di aver visto Logli costringere una donna a entrare nella sua auto e allontanarsi. "E invece al nostro testimone in carcere — spiega la legale — Gozi ha confessato d’essersi inventato tutto perché sperava di avere qualche beneficio di legge".

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