Scontri a Milano per Gaza e superamento dell'atto dovuto, il nuovo sindacato Carabinieri lancia la proposta di legge per tutelare gli uomini in divisa
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha depositato alla Corte Suprema di Cassazione la propria proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata "Superamento dell'atto dovuto”
Dalla piazza al Parlamento: ecco la proposta per proteggere i carabinieri dalle indagini automatiche
Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l'intero Comparto Sicurezza e Difesa. Nella giornata di venerdì 19 settembre, il Nuovo Sindacato Carabinieri ha ufficialmente depositato alla Corte Suprema di Cassazione, la propria proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata "Superamento dell'atto dovuto". Un'iniziativa ancora più importante e significativa se pensiamo agli scontri avvenuti ieri a Milano, dove un gruppo di violenti ha devastato la stazione centrale, sfidando le forze dell'ordine.
L'iniziativa, presentata da dodici dirigenti sindacali e sostenuta con forza da tutto il Nuovo Sindacato Carabinieri, mira a colmare lacune normative che da troppo tempo espongono il personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate a gravi ingiustizie economiche, professionali e psicologiche. Con il deposito in Cassazione, ha preso ufficialmente il via la campagna di raccolta delle cinquantamila firme autenticate, necessarie alla presentazione della proposta in Parlamento.
La proposta di Legge, inserita nell'edizione di sabato 20 settembre della Gazzetta Ufficiale, nasce dalla profonda consapevolezza delle difficoltà vissute quotidianamente da migliaia di operatori che, spesso, si trovano iscritti nel registro degli indagati per "atto dovuto" a seguito dell'esercizio delle proprie funzioni. Una prassi che, pur non essendo una condanna, genera un calvario legale, economico e psicologico, con ripercussioni devastanti sulla carriera e sulla vita familiare.
"È un atto dovuto - spiega il Nuovo Sindacato Carabinieri - ma non da parte della magistratura, bensì dallo Stato nei confronti di chi ogni giorno rischia la vita per la sicurezza dei cittadini". La proposta di Legge a firma del Nuovo Sindacato Carabinieri si fonda su cinque pilastri: la tutela legale integrale, lo sdoganamento del supporto psicologico, la protezione della carriera, il rapporto di immedesimazione, i principi di chiarezza e verità. Più specificamente, la proposta prevede l'istituzione di un Fondo Nazionale per la copertura delle spese legali e di consulenza, per garantire che nessun operatore debba affrontare da solo il peso economico di un procedimento giudiziario.
Il secondo punto riguarda la legittimazione del supporto psicologico come risorsa essenziale per il benessere del personale, superando la stigmatizzazione e trasformandolo in un diritto. Tra i contenuti più importanti, anche la previsione della sospensione automatica degli effetti disciplinari e di carriera fino a sentenza definitiva, riaffermando così il principio della presunzione di innocenza. L'Amministrazione di appartenenza, inoltre, deve necessariamente fornire al lavoratore le figure professionali di cui egli necessita nel corso di tutto il procedimento quali consulenti, periti e legali, sollevandolo pertanto non solo dal peso economico, ma anche dalla ricerca delle professionalità essenziali per la sua difesa.
Infine, il riconoscimento della presunzione di legittimità delle azioni del personale in divisa, per ripristinare la fiducia nelle istituzioni e nel loro operato. "NSC - precisano i dirigenti - non è il sindacato che si limita a scrivere sui social o a gridare ai lupi, né quello che cerca rapporti amicali per opportunità". "Noi - aggiungono - pretendiamo giustizia per tutti: dal primo all'ultimo carabiniere e per gli operatori del Comparto senza esclusioni". "Agiamo, concretizziamo - concludono - e oggi lo dimostriamo con questa iniziativa popolare che è la voce autentica della base".