Sgarbi: "Dopo l'uscita dal governo ho rischiato di morire tra depressione e anoressia". Le rivelazioni choc

Dopo le vicende che lo hanno portato alle dimissioni da sottosegretario alla Cultura nel febbraio 2024, Sgarbi ha vissuto un periodo molto complesso

di Salvatore Isola
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Vittorio Sgarbi: "Sono caduto in depressione per l'uscita dal governo"

"Sono caduto un po' in depressione. Lo so, è inspiegabile. Il motivo me lo sono chiesto anch'io" ed è "la fine della mia esperienza di governo. Ritengo di aver subìto un'ingiustizia assoluta. Che mi è pesata moltissimo e mi è stata riconosciuta da pochi".

Lo afferma Vittorio Sgarbi nel corso di una intervista al Corriere della Sera dove, ripercorrendo le vicende che lo hanno portato alle dimissioni da sottosegretario alla Cultura nel febbraio 2024, spiega come solo "Sabino Cassese" abbia "scritto un bell'articolo sul Corriere in mia difesa. Pigi Battista ha fatto notare che tenere conferenze non è certo incompatibile con il lavoro al ministero della Cultura, anzi", ma "politicamente nessuno" si è mostrato solidale.

Riguardo la depressione racconta: "Mi ha tolto i desideri. Non desideravo più nulla. Non avevo più voglia di vivere. E ho cominciato a rifiutare il cibo. Era febbraio, ricordo Sabrina che guardava il festival di Sanremo accanto al mio letto, al Gemelli. Io non guardavo niente".

"Sabrina - afferma Sgarbi - mi ha salvato la vita. Con il suo amore. E adesso la sposo". Poi ricorda la sorella: "Elisabetta mi è sempre stata vicina. Sempre. Mi portava in giro per i migliori ristoranti della Versilia, pur di farmi mangiare qualcosa. Ordinava tutti i piatti del menu, nella speranza che almeno uno mi ingolosisse". Alla domanda sui rischi per la sua vita risponde: "Ho rischiato di morire. Sono stato in pericolo di vita". "Paura? No". 

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