Strage Stresa, "Cabina 3 senza freni da anni. Lo dissi e volevano licenziarmi"

L'interrogatorio di un ex addetto alla funivia. "Il capo servizio Tadini mi diceva che tanto non sarebbe mai caduta. Appena trovai un altro lavoro me ne andai"

(Lapresse)
Cronache
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Stresa, "Cabina 3 senza freni da anni. Lo dissi e volevano licenziarmi"

La tragedia della funivia del Mottarone, costata la vita a 14 persone e con un unico supersite, il piccolo Eitan, rapito e portato in Israele, continua ad essere un caso. Da quel tremendo 23 maggio si susseguono le ipotesi più disparate sul perchè del crollo. Da uno degli interrogatori fatti ad un ex addetto - si legge sul Corriere della Sera - arriva una nuova verità. "Da almeno due anni - racconta il tecnico - la cabina numero tre del Mottarone viaggiava con i freni di emergenza disinseriti. Ma quando protestai per i pericoli per la sicurezza dei passeggeri mi sentii rispondere dal capo servizio Tadini che andava tutto bene, tanto la funivia non cade» e fui minacciato di licenziamento".

Gandini - prosegue il Corriere - ha lavorato nella funivia dal dicembre 2017 al primo agosto 2019 come «agente di vettura», prima che a causa del Covid le cabine viaggiassero senza personale e con i soli passeggeri. Gandini dichiara che non ha mai voluto viaggiare con i forchettoni che, se la fune traente si rompe, come nel disastro, impediscono ai freni di funzionare: "Nonostante mi fosse stato consigliato dal Tadini quando vi erano le batterie scariche sulla vettura, io preferivo riarmare il freno in caso di arresto di emergenza con un martinetto idraulico". Operazione che, ovviamente, poteva fare dall’interno solo un addetto presente. Riferisce anche di aver notato più volte i forchettoni sulle cabine "anche con la gente a bordo, quando c’erano problemi e talvolta per dimenticanza». Quando «ho trovato un nuovo lavoro ho preferito licenziarmi".