Terremoto Amatrice, tutto fermo da 5 anni. "La mafia compra progetti di case"

La gente disperata vende il 20-30% della futura abitazione per riuscire a sopravvivere. Un fenomeno sempre più frequente

Cronache
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Terremoto Amatrice, tutto fermo da 5 anni. "La mafia compra i progetti"

Sono passati cinque anni dal tremendo terremoto di Amatrice costato la vita a 239 persone, rimaste sotto le macerie dopo il il sisma di magnitudo 6.0 che ha distrutto tutto nel cuore della notte. Ma nulla sembra cambiato. L a Torre Civica - si legge sul Fatto Quotidiano - è rimasta per tutto questo tempo a guardia del nulla. Un p o’ pendente, protetta da una grande armatura in ferro. Tutto intorno le macerie non ci sono quasi più. E dove un tempo si estendeva il vivace e frenetico – specie d’estate – centro storico di Amatrice, oggi c’è solo una distesa di cemento con i resti di alcuni edifici, triste memoriale di quella maledetta notte.

Ma oltre al danno c'è la beffa. "Un agente immobiliare mi ha proposto di acquistare la casa una volta approvato il progetto di ricostruzione. Al momento però la pratica non è ancora chiusa. Pare che gli importi poco”. Francesca vive a Roma. Il 24 agosto 2019 non era ad Amatrice. La casa ereditata dai nonni è crollata, fortunatamente vuota. Poche settimane fa, - prosegue il Fatto - qualcuno l’ha chiamata al telefono e le ha proposto un accordo: cedere la proprietà all’avvenuto ok alla pratica, in cambio del 20-30% del futuro valore dell’abitazione. Sono decine le segnalazioni arrivate alle stazioni di carabinieri e polizia di una decina di comuni nel cratere. Soprattutto agenti immobiliari, società di costruzione, intermediari. Chi chiama ha accenti per nulla familiari da queste parti.

Un fenomeno che ha fatto scattare anche l’allerta alla Procura di Rieti. Potrebbero essere truffe, o tentativi di speculazione. Ma non solo. I magistrati del capoluogo sabino hanno ricevuto segnalazioni informali da diversi uffici giudiziari del sud Italia, soprattutto campane e calabresi: i clan sono interessati al malloppo della ricostruzione. In ballo ci sono i 5,4 miliardi di euro previsti fin qui per i privati dall’Ufficio ricostruzione, di cui 1,7 miliardi per i danni gravi. Un patrimonio privato immobiliare pari a quasi 80 mila edifici risultati inagibili in base alle schede Aedes, Fast e perizie varie, di cui 44 mila circa con danni gravi.