Alitalia, terremoto ai vertici di Ita: si dimettono sei consiglieri del Cda

Secondo fonti vicine al dossier sulla privatizzazione le dimissioni sarebbero legate alla fine della fase di creazione della società

(Fonte: imagoeconomica) 
Economia
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Alitalia, sei consiglieri di amministrazione di Ita si sono dimessi dopo che ieri in Cda è stata approvato il progetto di bilancio

Scoppia il caos tra i vertici di Ita, la nuova compagnia aerea nata dalla ceneri di Alitalia: secondo fonti vicine al dossier sulla privatizzazione sei consiglieri di amministrazione si sono dimessi. La decisione è arrivata dopo che ieri in Cda è stata approvato il progetto di bilancio che sanciva la fine della fase di creazione della società.  

Per le fonti si tratta di un "processo normale come da programma" che implica una nuova fase nella quale l'azienda può essere traghettata più velocemente verso la privatizzazione. Secondo quanto scrive Repubblica i sei consiglieri che hanno lasciato sono Lelio Fornabaio, Alessandra Fratini, Simonetta Giordani, Cristina Girelli, Silvio Martuccelli e Angelo Piazza. Restano nel Cda il presidente Alfredo Altavilla, l'amministratore delegato Fabio Lazzerini e la consigliera Frances Ouseley.

Sul terremoto ai vertici della compagnia è intervenuta in una nota Arianna Spessotto, deputata di Alternativa e componente della commissione Trasporti della Camera: "Visto il caos che regna sovrano in Ita Airways e le spese folli che la compagnia di cui il Mef è azionista al 100% ha sostenuto in appena tre mesi di vita, il ministro Franco dovrebbe degnarsi di venire immediatamente a riferire in commissione Trasporti ciò che sta accadendo". 

"Stando a quanto si legge su alcuni organi di stampa, osserva Spessotto, ben sei consiglieri di amministrazione su nove avrebbero manifestato la volontà di lasciare l'incarico nel cda di Ita Airways per divergenze con il presidente esecutivo Alfredo Altavilla. I punti di attrito, secondo indiscrezioni riportate da alcuni quotidiani, riguarderebbero l'andamento delle trattative per la cessione di una quota del capitale e le spese milionarie per consulenti che la compagnia ha ingaggiato per essere assistita nel processo di cessione".

"Viste le fibrillazioni in atto e gli oltre 170 milioni di euro persi nei primi tre mesi dell'anno da parte dell'azienda, continua Spessotto, è il caso che il ministro Franco la smetta di giocare a nascondino con quella Commissione che chiede di audirlo da mesi senza successo e si palesi a raccontarci cosa esattamente sta succedendo, perchè al di là di roboanti annunci che descrivono una fila di soggetti interessati ad acquisire il vettore finora pare che in Ita a volare siano solo gli stracci". 

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