Aumento indiscriminato dei prezzi? Class actions e boicottaggio le armi

Il consumatore non può rimetterci sempre

di Ezio Pozzati
Economia

La domanda è quando il consumatore ha la possibilità di venire rimborsato per quanto speso in eccedenza? Direi quasi mai!

 

Quante volte abbiamo segnalato che il prezzo di quel prodotto o di una certa materia prima è aumentato senza una particolare ragione? Forse una risposta molto popolare l'avrei e cioè: “tanto l'aumento paga il consumatore”. Le Associazioni che tutelano i diritti dei consumatori e le nostre Agenzie Governative si affidano alle carte bollate denunciando questo malcostume che rileviamo nel bel mezzo delle vacanze o a ridosso di ricorrenze delle principali festività, ponti compresi.

La domanda è quando il consumatore ha la possibilità di venire rimborsato per quanto speso in eccedenza? Direi quasi mai! Allora, come possiamo rimediare? Bella domanda che però, a mio avviso ha due risposte: 1. preparare delle class actions che possano coinvolgere un numero di consumatori veramente importante (le class actions in Italia non hanno molto successo a causa delle complessità dei procedimenti e dei vizi procedimentali, nonché la annosa questione di quanto dura un processo); 2. poi c'è l'arma vincente e gratuita che il consumatore ha a disposizione e la può usare. Quale sarebbe? Boicottare i marchi o determinati prodotti che “approfittano” delle vacanze o delle necessità dei consumatori.

“Cos'è il boicottaggio: è un'azione individuale o collettiva coordinata avente lo scopo di isolare, ostacolare e/o modificare l'attività di una persona, o quella di un gruppo di persone, una azienda o un ente o anche di uno Stato, in quanto ritenuta non conforme a principio o ai diritti universali o a convenzioni sociali”. Oltre a tali fini moralizzatori l'azione di boicottaggio può essere posta in essere anche a scopi economici. Boicottaggio - Wikipedia Per fare un esempio, che è anche l'ultimo e magari il più eclatante: abbiamo rilevato il prezzo della benzina a € 2,7 il litro in autostrada. Ebbene se il consumatore volesse “vendicarsi” lo potrebbe fare boicottando il marchio in tutta Italia? Ed ecco un problema da 3^ elementare: sapendo che i mezzi in circolazione in Italia sono 39 milioni 822 mila circa e sapendo che mediamente si spendono circa € 100 al mese per 12 mesi e se 2 milioni di patentati non si rifornisse più dal tal marchio creerebbe una danno economico alla compagnia?

Di quale importo? Stessa cosa vale per i prodotti di largo consumo, di conseguenza il compratore (F/M) che volesse “boicottare” tali prodotti o marchi può farlo ed è completamente gratis, in più non necessita rivolgersi ad un legale o adire alle vie legali, per concludere è anche veloce perché le aziende monitorano le vendite e se il calo medio è superiore del 5% vanno a controllare il perché. Questo articolo non vuole sobillare la gente, ma metterla sullo stesso piano di chi, in modo poco trasparente, approfitta delle situazioni di necessita  magari di una vacanza o di un long weekend o semplicemente per spostarsi. Se utilizzato rivelarsi un potenziale deterrente?

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