Cloud di Stato, aperta un'inchiesta. Presunte manovre e pressioni per il bando

La Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo in seguito ad un esposto di un ex membro del M5s, presente in commissione Bilancio

Economia
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Cloud di Stato, la Procura di Roma apre un fascicolo sul bando di gara

Sul Cloud di Stato adesso indaga la Procura di Roma. Ci sarebbero state infatti presunte manovre o pressioni per la realizzazione del Polo strategico nazionale. Il Psn, nelle previsioni del governo, dovrebbe ospitare - si legge sul Fatto Quotidiano - i dati della Pubblica amministrazione oggi sparsi in centinaia di data center poco sicuri. In Procura è stato depositato un esposto del deputato ex M5S e membro della commissione Bilancio, Raphael Raduzzi. La denuncia cita un articolo del Fatto del 16 settembre in cui si dava conto di pressioni informali arrivate dal Tesoro in direzione del Poligrafico di Stato, controllato dal ministero, che inizialmente doveva partecipare al bando per il Psn in cordata con Fastweb.

Nell'esposto, Raduzzi - prosegue il Fatto - menziona anche uno scambio di messaggi telefonici tra un vertice della Zecca di Stato e un altro interlocutore in cui si dava “evidenza – è scritto nel documento – della telefonata ricevuta” dal “gabinetto del Mef, con chiara finalità di bloccare la partecipazione al bando della società pubblica". Il deputato allega anche gli screenshot di una conversazione telefonica “verosimilmente” tra un vertice dell’Istituto poligrafico “e un altro interlocutore, e in cui si dava piena evidenza della telefonata ricevuta” dal Gabinetto del Mef “con chiara finalità di bloccare la partecipazione al bando alla società pubblica”. L’esposto è al vaglio dei pm che ora dovranno capire (il fascicolo per ora è senza reati nè indagati) se intorno al cloud di Stato ci siano state pressioni.

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