Dazi, gli Usa congelano le restrizioni all’export hi-tech verso la Cina: la mossa per favorire il dialogo con Pechino

Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere temporaneamente nuove restrizioni sull’export di tecnologie avanzate verso la Cina

di Redazione
Economia

Gli Usa congelano le restrizioni all'export hi-tech di tecnologie verso la Cina 

Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere temporaneamente nuove restrizioni sull’export di tecnologie avanzate verso la Cina, nel tentativo di non compromettere i delicati negoziati commerciali in corso e di facilitare un possibile incontro tra il presidente Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping, previsto per il 2025. Lo riferisce il Financial Times, citando diverse fonti a conoscenza del dossier.

Secondo il quotidiano, al Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio americano, l’ente che supervisiona i controlli sull’esportazione, è stato chiesto negli ultimi mesi di evitare azioni particolarmente rigide nei confronti della Cina. Questo approccio mira a mantenere aperti i canali diplomatici, specialmente in vista del nuovo round di colloqui tra le delegazioni di Usa e Cina previsto a Stoccolma.

Al centro delle attenzioni c’è in particolare il microchip H20 prodotto da Nvidia, sviluppato specificamente per il mercato cinese in seguito alle limitazioni imposte dall’amministrazione Biden sui microprocessori di fascia alta. A inizio anno, l’amministrazione Trump sembrava intenzionata a bloccare le esportazioni di questo chip, ma la decisione è stata successivamente sospesa a seguito delle pressioni esercitate da Jensen Huang, ceo di Nvidia.

Il chip H20 è oggi al centro di un intenso dibattito tra i vertici della sicurezza nazionale americana. Da un lato, alcuni funzionari sostengono che questa tecnologia potrebbe favorire l’esercito cinese nei suoi piani di sviluppo avanzato; dall’altro, Nvidia ritiene che un blocco delle esportazioni tecnologiche potrebbe semplicemente spingere le aziende cinesi ad accelerare i loro progetti di innovazione autonoma.

Nonostante la linea più prudente adottata dalla Casa Bianca, alcuni esperti mettono in guardia sui rischi di una posizione troppo morbida. Una lettera firmata da venti esperti di sicurezza ed ex funzionari – tra cui Matt Pottinger, ex vice consigliere per la sicurezza nazionale sotto la prima amministrazione Trump – è stata inviata al Segretario al Commercio Howard Lutnick, definendo la decisione un “errore strategico” che potrebbe compromettere il vantaggio economico e militare degli Stati Uniti nel campo dell’intelligenza artificiale.

Intanto, resta alto il rischio di una contromossa cinese. A maggio, Pechino ha già introdotto limitazioni all’export verso gli USA di terre rare e magneti critici, elementi fondamentali per l’industria automobilistica americana, colpendo duramente il settore a Detroit.

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