Faida dell'Amarone, lady Allegrini spodestata dai nipoti: "Grande tristezza"

La figlia del vignaiolo fondatore dell'azienda è stata messa in minoranza e ha ceduto le sue quote. I nuovi capi: "C'era troppo immobilismo"

di Redazione Economia
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Marilisa Allegrini, Amarone
Economia

Amarone, la resa dei conti in famiglia nell'azienda Allegrini. Cambio al vertice

Una vera e propria faida di famiglia è andata in scena in una delle aziende vinicole più famose d'Italia, considerata un'eccellenza mondiale per la produzione dell'Amarone della Valpolicella: il gruppo Allegrini. Marilisa, figlia del vignaiolo fondatore dell’azienda, Giovanni Allegrini, ha governato le cantine di famiglia prendendo il testimone dal padre nei primi anni ottanta, insieme ai fratelli Walter e Franco (scomparsi nel 2003 e nel 2022). Ma ora - si legge su Il Corriere della Sera - è stata messa in minoranza dai nipoti e ha ceduto le sue quote. Nessuna caduta di stile tra zia e nipoti, solo parole sobrie. Ma per Marilisa è il momento dell’ amarezza. "Questa è l’azienda in cui ho lavorato per 40 anni — racconta Marilisa — la casa in cui ho trascorso la mia infanzia. Provo una grande tristezza, ma non c’era alternativa. Ora tocca ai nipoti dimostrare di essere all’altezza. Il Covid ci ha insegnato che si vive una volta sola, andremo avanti per la nostra strada".

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Uno dei nuovi capi, Francesco, spiega i motivi che lo hanno portato, con i cugini, a sottrarre il ruolo di socio amministratore alla zia. "C’era una visione diversa del futuro dell’azienda. A noi - dice Francesco a Il Corriere - interessano sviluppo e innovazione della casa madre, mentre gli sforzi sembravano diretti all’esterno, nelle altre aziende. La squadra produttiva resterà uguale, dai manager all'amministrazione, e i progetti continueranno, dagli investimenti nel mondo dell’arte a quelli per le borse di studio legate alla ricerca vitivinicola. Abbiamo provato a trovare un accordo con la zia — assicura Francesco Allegrini — ma non è stato possibile, eravamo in una fase di immobilismo".