Fisker sprofonda in Borsa, bruciati oltre 3 mld in 6 mesi. Incubo bancarotta

Lo spettro della bancarotta torna a tormentare il marchio americano dell'automotive elettrico, dopo il primo fallimento del 2013

di Redazione Economia
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Fisker, il marchio di auto elettriche americano perde il 95% del valore. Bruciati oltre 3,5 mld di dollari in sei mesi

L’incubo fallimento torna a perseguitare Fisker. Le azioni del marchio americano dell’automotive elettrico sono letteralmente sprofondate: in meno di sei mesi, infatti, il titolo ha perso oltre il 95% del valore, passando dai 6,65 dollari del 15 settembre 2023 agli odierni 0,32 centesimi.

Così, secondo il Wall Street Journal, Fisker ha assunto consulenti nella ristrutturazione per redigere un'eventuale domanda di bancarotta. Nel dettaglio, scrive Milano Finanza, si tratterebbe dello studio FTI Consulting e lo studio legale Davis Polk.

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I primi segnali di una crisi erano già arrivati circa due settimane fa, quando il produttore americano aveva avvertito del rischio di rimanere senza liquidità e che era in trattative con un’importante casa automobilistica (rimasta anonima) per un investimento o uno sviluppo congiunto di una o più piattaforme di veicoli elettrici.

Soprannominata la “Apple delle automobili” per il forte focus sul design e sugli elementi dell’interfaccia con il consumatore, Fisker a fine febbraio ha riportato un fatturato del quarto trimestre pari a 200 milioni di dollari, ben al di sotto del consenso degli analisti di FactSet per ricavi di 327,7 milioni.

Il fallimento del 2013

Si fa sempre più concreta, dunque, l’ipotesi di bancarotta. Ma per Fisker non è la prima volta. Il produttore di veicoli elettrici aveva già vissuto un fallimento nel 2013, quando ancora era denominata “Fisker Automotive”, dopo circa sei anni di attività.