"La vendetta di Trump su Harvard? Un danno incredibile al Pil degli Stati Uniti. Le più grandi big tech sono gestite da emigrati"

La scelta del presidente americano, la sua guerra ideologica contro Harvard, rischia di spezzare uno dei principali motori dell’economia Usa. L'intervista al Prorettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci

di Rosa Nasti

Secondo giorno della visita in Arabia Saudita di Donald Trump

Economia

"L'affondo di Trump ad Harvard creerà un danno gigantesco alla crescita americana", il commento di Giuliano Noci

Donald Trump ha deciso di chiudere i cancelli di Harvard agli studenti stranieri. Letteralmente. L’amministrazione ha revocato all’ateneo l’autorizzazione ad accogliere studenti e visitatori internazionali, costringendo chi è già iscritto a trovare un’altra università o lasciare il Paese. Un colpo durissimo per una delle istituzioni accademiche più prestigiose al mondo, che ora rischia di perdere un quarto del proprio corpo studentesco.

La mossa arriva dopo settimane di attacchi da parte del tycoon che ha accusato Harvard di aver "creato un ambiente non sicuro", tollerando proteste antiamericane, episodi di antisemitismo e addirittura (accusa tutta da dimostrare) "collusioni con il Partito Comunista Cinese".  Insomma non è solo una questione di visti: è una dichiarazione di guerra culturale, che porterà danni irreversibili, come sottolinea il Prorettore del Politecnico di Milano, Giuliano Noci ad Affaritaliani.it.

"Trump fa un danno incredibile agli Stati Uniti e al suo sistema di innovazione, nel senso che Harvard, come le università americane, sono stato un polo di attrazione di talenti che poi sono stati quelli che hanno dato il carburante di innovazione agli Stati Uniti", spiega Noci. "Le più grandi big tech sono gestite da emigrati e non sono gestite da americani. Il danno è enorme, perché il danno a un paese che beneficiava di un'attrazione innovativa, perché attraeva gente da tutto il mondo, che adesso si sta chiudendo." 

E aggiunge: "La chiusura ridurrà i cavalli della capacità innovativa degli Stati Uniti e alla fine andrà ad impattare pesantemente sul PIL degli Stati Uniti. Quindi è veramente una mossa impressionante. Tutto quello che poteva fare di pessimo è stato fatto." Ma perché questa vendetta di Trump proprio contro Harvard? Prima ha tagliato oltre due miliardi di dollari alla ricerca, poi ha puntato il dito contro i programmi di diversity e inclusione, le ammissioni, i corsi. Ora il colpo più duro. "Non si riesce a capire", commenta Noci. "Io credo che lui avrebbe bisogno di un lettino di psicologia. È una decisione che non ha alcun presupposto razionale. Ha solo elementi viscerali legati a stati emotivi.

"Non so se voglia far pagare la cultura woke, se voglia far pagare l'indipendenza perché hanno osato criticarlo. Non lo sappiamo. Io tendo a prevedere che siano fattori emotivi viscerali che purtroppo fanno un danno gigantesco a quello che era il faro del mondo." Harvard, intanto, non resta a guardare. L’università ha già avviato un’azione legale contro l’amministrazione, accusando la Casa Bianca di violazione del Primo Emendamento e chiedendo un’ingiunzione per bloccare subito il provvedimento. Vedremo che ne sarà.

LEGGI ANCHE:  Trump vieta agli stranieri di iscriversi ad Harvard. L'università: "Atto illegale"

Tags: