I piccoli azionisti rispondono a Butti: "La vendita di Tim Brasil è inutile"

Il presidente di Asati Franco Lombardi: "Non genererebbe la cassa sufficiente per ottenere benefici reali"

Economia
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Tim, i piccoli azionisti contrari alla vendita di Tim Brasil

"Se si considera il piano presentato da Tim il 7 Luglio, la vendita della partecipazione Tim Brasil non è in grado di generare la cassa necessaria per ridurre il debito e per ristrutturare la Service Company (SerCo)". Così Franco Lombardi, presidente di Asati - l'associazione che tutela gli interessi dei piccoli azionisti di Tim - spiega ad Affaritaliani.it perché la proposta di Alessio Butti di vendere Tim Brasil e destinare i proventi in Italia non sarebbe sufficiente a risolvere, anche parzialmente, i problemi dell'azienda. Tra l'altro, mentre la capitalizzazione odierna di Tim Brasil è intorno ai 5,62 miliardi di euro a tasso corrente, l'indebitamento dell'ex-Sip è a 17,7 miliardi al 31 marzo 2022. Quindi, si rischierebbe di privarsi di un asset strategico per l'azienda senza avere benefici particolari. "Si deve anche tener conto - aggiunge Lombardi - che Tim Brasil è una delle componenti della SerCo. Perso quindi che, oggi, questa vendita non sia in grado di portare vantaggi per Tim.

Intanto, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, Tim dovrebbe presentare una trimestrale nei prossimi giorni con un miglioramento dei parametri e, soprattutto, con un incremento dell'Ebitda. Dopo il calo in doppia cifra sia nel bilancio annuale del 2021, sia nella prima trimestrale del 2022, ora sembra registrarsi un'inversione di tendenza. Il tutto mentre si cerca di capire come si concluderà la partita sulla rete unica - che ha subito un notevole rallentamento penalizzando il titolo di Tim che oggi è stato maglia nera a Piazza Affari in una giornata positiva. E poi c'è sempre il tema della maxi-rata da 4 miliardi che gli operatori dovranno pagare entro settembre per le frequenze 5G.