Ipo, sgomma Iveco. Poi Illy, Otb, Thun: la borsa pronta per altre quotazioni

E a Wall Street attese Starlink, Reddit, Databricks, Klarna e Stripe. Tutti i grandi sbarchi in borsa del 2022

di Marco Scotti
Economia
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Il 3 gennaio sgomma subito a Piazza Affari Iveco

Il 2021 che si appresta a concludersi è stato un anno tutto sommato positivo per i mercati mondiali. Lo è stato sicuramente per la capitalizzazione, con Piazza Affari che ha addirittura raggiunto livelli record che non toccava da prima della crisi del 2008. Ma lo è stato anche per le aziende quotate al Ftse Mib, con le protagoniste del Mta che in sei mesi hanno registrato 11,1 miliardi di utili contro i 10,7 dei 12 mesi complessivi del 2020.

La capitalizzazione complessiva delle società quotate in borsa a Milano (come riportava il Sole 24 Ore qualche giorno fa) è arrivata nei primi sei mesi del 2021 a 559,7, un livello che non si registrava dal terzo trimestre del 2017. Ora l’attesa è per un 2022 che si aprirà con il botto: Iveco, infatti, verrà ufficialmente scambiata dal 3 gennaio del prossimo anno. In Italia i movimenti più significativi saranno quelli intorno a Illy che, con il cambio al vertice, potrebbe decidere finalmente di sbarcare in borsa.

L’azienda triestina non sarebbe l’unica candidata. Sempre a Nordest, da tempo si parla della Otb di Renzo Rosso, che avrebbe però lanciato la palla più in avanti al 2024. Un altro candidato alla quotazione in borsa, forte di un piano quadriennale che dovrebbe più che raddoppiare il fatturato è Thun, la società nota per gli angioletti di ceramica. Infine, rimane da capire che cosa si vorrà fare con Sisal, che è stata ceduta dal fondo Cvc ma che era in predicato di quotarsi nel primo trimestre del 2022.

(Segue: le quotazioni del 2022 a Wall Street)

Ma è come al solito Wall Street la piazza a cui guardare con maggiore curiosità. Nel 2021 il 41% delle 954 aziende neo-quotate ha aumentato la propria capitalizzazione rispetto al prezzo iniziale. Ottime, in particolare, le performance di Ryan Speciality Group Holdings, che ha registrato una crescita di oltre il 60%; Rivian Automotive (poco meno di +50%) e SentinelOne (+43%). Male invece Oscar Salute, che ha perso poco meno dei tre quarti della sua capitalizzazione e anche protagonisti annunciati come Robinhood Market, che ha pagato l’eccessivo “hype” scatenato intorno a nuovi modi di fare finanza.

Nel 2022 le quotazione di autentici giganti a Wall Street

Nel 2022, comunque, potremmo vedere la quotazione di autentici giganti. Uno di questi è Starlink, una costola di SpaceX specializzata nel lancio di satelliti per la connettività (già oggi sono oltre 4.000) che potrebbe garantire network ad alta velocità anche a Paesi meno sviluppati che al momento non hanno l’infrastruttura per raggiungere in modo capillare tutti i paesi. Quanto vale? Tra il 2019 e il 2020 l’azienda ha raccolto oltre tre miliardi di dollari e c’è da scommettere che se c’è di mezzo Elon Musk le quotazioni (è il caso di dirlo) non possano fare altro che decollare…

Potrebbe essere anche l’anno del collocamento di Reddit, il social network tematico che ha al suo interno oltre 100.000 comunità attive. La valutazione iniziale potrebbe essere di circa 10 miliardi, ma le possibilità di crescita sono notevoli vista anche la potenza di fuoco di Reddit: quando si decise di puntare su titoli decotti come Gamestop fu dalle colonne del social network che partì la finanza democratica (e un po’ furbetta) che fece tremare Wall Street.

Ancora: Databricks, che produce software di analisi dei dati, ha una valutazione intorno ai 28 miliardi di dollari. C’è Instacart, società di delivery alimentare che viene stimata vicina ai 18 miliardi. C’è Discord, una piattaforma di VoIP per gamer che potrebbe essere valutata fino a 10 miliardi. C’è Chime, una app di prodotti bancari e finanziari che conta oltre 6,4 milioni di download.

(Segue: i due big Klarna e Stripe)

E poi ci sono due giganti. Il primo è Klarna, piattaforma svedese del Buy Now Pay Later che consente pagamenti in tre rate. L’ultimo round di finanziamento è stato di oltre 1,3 miliardi, per un controvalore che si avvicina ai 45 miliardi.

Infine, c’è Stripe, anch’esso sistema di pagamenti evoluti e digitali che potrebbe insidiare il record di Facebook se decidesse di quotarsi a Wall Street. L’azienda di Mark Zuckerberg, infatti, venne scambiata il primo giorno a New York per un controvalore di 100 miliardi, Stripe al momento si ferma a 95, ma chissà che cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane. Si preannuncia un 2022 frizzante.