Mps, alla fine persino Nagel aderisce all'Opas su Mediobanca. Ma allora l'operazione non era poi così male...
Tante le critiche iniziali, ma alla fine anche lo stesso Ad di Piazzetta Cuccia ha sorpreso tutti. E non solo lui
Mps, alla fine persino Nagel aderisce all'Opas su Mediobanca. Ma allora l'operazione non era poi così male...
Colpo di scena: anche i top manager uscenti di Mediobanca aderiscono all'Opas di Mps. Secondo le comunicazioni di internal dealing diffuse venerdì sera, l’ad Alberto Nagel avrebbe aderito con 364 mila azioni, il dg Francesco Saverio Vinci con 263 mila e il presidente Renato Pagliaro con 100 mila, a cui si sommano altre 100 mila azioni vendute sul mercato nello stesso giorno per 2,1 milioni di euro. L’adesione vale lo 0,0009% del capitale Mediobanca e si tradurrà nello 0,00034% della nuova quota in Mps.
Nel dettaglio, si tratta di 727 mila titoli complessivi, per un controvalore di circa 12,6 milioni di euro. Una mossa, questa, che coglie un po' tutti alla sprovvista. Infatti, per mesi, i tre top manager di Piazzetta Cuccia avevano criticato l'operazione lanciata da Monte dei Paschi di Siena definendola "ostile", "priva di razionale industriale e finanziario” e “distruttrice di valore”. Ma se alla fine persino loro hanno deciso di aderire, allora l'Opas voluta dall'Ad di Mps Luigi Lovaglio poi così male non era...
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Comunque, come riporta Repubblica, fino a questo momento i tre manager avevano privilegiato la vendita diretta in Borsa, approfittando delle quotazioni ai massimi storici e incassando oltre 89 milioni di euro, di cui 54 milioni solo per Nagel. Complessivamente, in quasi 25 anni di carriera alla guida di Mediobanca, i tre top manager hanno ricevuto pacchetti azionari per 140 milioni circa, come parte variabile dei loro compensi.