Mps: banche, fondi e assicurazioni possono salvarlo. Ecco come fare

Mps, una proposta controcorrente per salvare la più antica banca del mondo

di Ezio Pozzati
Economia
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Le ultime notizie su MPS ci dicono che i primi nove mesi di quest'anno hanno riportato in utile l'istituto con un + 388 milioni di euro a fronte di perdite registrate nel 2020 di – 1,532 miliardi di euro (leggi di più cliccando qui). La notizia positiva degli utili crea sempre un certo ottimismo ed il Governo, almeno per oggi, può tirare un respiro di sollievo e, sapendo che dovrà presentarsi all'Unione Europea a chiedere una proroga per trovare un partner adeguato per MPS, ora potrà domandarla con dei numeri che attualmente sono positivi.

Naturalmente, sarà bene sistemare  anche il CET 1 che al momento è pari all'8,74% (più è alto l'indicatore più la banca è affidabile). La ricerca di un “interessato” a sottoscrivere un aumento di capitale molto consistente non è cosa facile.

L'esempio l'ha dato l'UNICREDIT che ha spulciato tutte le carte di MPS, dichiarando poi che: “la partecipazione non è strategica”. Comunque, sembrerebbe che l'aumento di capitale prevedibile si aggiri fra i 5 e gli 8 miliardi di euro. Di questo è necessario discuterne a fondo visto anche le pendenze in tribunale con le sole cause che i dipendenti hanno promosso ed anche vinto.

La partita con queste persone si dovrebbe concludere in primavera e se il giudizio sarà negativo per la banca occorrerà sborsare una cifra di circa 5,1 miliardi di euro. Non per ultimo troviamo la tragedia di tutte le banche: gli NPL (Non Performing Loans – prestiti la cui riscossione è incerta) per un ammontare complessivo di 11,42 miliardi (esercizi 2014-2015). La domanda sorge spontanea: COME SI FA A SALVARE UNA BANCA CON QUESTE CARATTERISTICHE?

Molto spesso negli spot pubblicitari in televisione vediamo che Associazioni, Onluss ed Enti vari (tutti per scopi benefici e di sostegno) chiedono ai cittadini di aiutarli con donazioni volontarie per raggiungere le finalità e gli obiettivi prefissati. Lodevole che poi si trovino delle persone molto sensibili e che sottoscrivono queste richieste di aiuto. Allora, mi viene in mente che la solidarietà, oltre che alle persone, la si potrebbe chiedere al mondo bancario, assicurativo e finanziario ed ecco quale sarebbe il possibile ricavo.

Da un primo conteggio la necessità del MPS è di circa 22 miliardi di euro, quindi si potrebbe chiederlo alle banche italiane (raccolta bancaria diretta ed indiretta settembre 2020 pari ad Euro 1.908.866 milioni – fonte analisibanca.it) alle società di gestione (il risparmio gestito ammonta a 2.469 miliardi di euro - 1° trimestre 2021 fonte Assogestioni), alle compagnie di assicurazione ed alla finanza in generale rifinanziando così, in ogni sua parte, il conto economico e lo stato patrimoniale del gruppo Monte dei Paschi di Siena.

Considerando che se sommiamo solamente i due patrimoni di cui sopra l'incidenza sui 22 miliardi di euro è pari allo 0,0050%.

UTOPIA? Non lo so, però ciò dimostrerebbe di poter dare “il buon esempio” nell'essere compartecipe ad una iniziativa di salvataggio di una banca, ergo potrebbe far salire l'indice di fiducia dei risparmiatori, che non solo oggi, ma e sicuramente in futuro saranno chiamati attraverso la Direttiva 2014/59 introdotta nel 2016: il “famoso” bail in, a salvare, con i loro risparmi e partecipazioni, le banche gestite in modo decisamente poco professionale e competente.

Potremo così verificare se le istituzioni come la Banca d'Italia, l'Associazione Bancaria Italia e le Associazioni rappresentanti il mondo assicurativo, della gestione del risparmio oltre a quello finanziario sapranno, con il loro intervento, “guidare” un suggerimento di questa portata, che potremmo definire unico nel suo genere ed anche storica.