Mps, la City vede nero: dopo Unicredit nessun acquirente

Mps-Unicredit tra le pagine del quotidiano britannico Financial Times

Economia
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Mps-Unicredit tornano tra le pagine del Financial Times

Ancora nebbia sul futuro di Mps. E Guido Bastianini è in difficoltà. Secondo il quotidiano britannico Financial Times "l'amministratore delegato di banca Monte dei Paschi di Siena dovrebbe pensare a come aiutare a integrare parti della banca in UniCredit". Lunedì invece ha "trascorso il giorno a spiegare ai politici che cosa accadrà dopo che l'accordo è fallito il mese scorso".

In particolare il manager del banco senese, in audizione alla Commissione parlamentare d'inchiesta (ne abbiamo parlato qui), si è focalizzato sugli esuberi, preparando il taglio ai costi che l'Unione europea esigerà per dare più tempo al Mef di vendere la banca.  

"Dovremo cercare di eliminare quelle componenti del gruppo non particolarmente profittevoli - ha detto Bastianini riguardo al perimetro di Mps - e porremo grande attenzione nel riesaminare la struttura dei costi, in particolare i costi del personale. Forse l'unica cosa che Mps non è riuscita a portare a termine dal piano del 2017 è quella della riduzione del costo del personale. Qui abbiamo ancora abbastanza spazio, ci sono bacini di colleghi che su base volontaria, con accordi sindacali potranno decidere se accedere al fondo esuberi". 

Bastianini ha inoltre ricordato che vi è un range che va "da un minimo di 2500 fino a 4000 colleghi, con oneri straordinari da allocare a bilancio che richiedono adeguate risorse, un insieme di elementi da rendere coerenti nelle prossime settimane".

Ma tutto questo peserà sulle casse di Siena: secondo il quotidiano britannico il prepensionamento costerà quasi 500 milioni di euro, il rapporto costo/reddito dovrebbe invece rimanere a più di 70 per centesimo l'anno prossimo, ma serviranno altri risparmi: i ritorni sull'equità dovrebbero raggiungere solo il 2% entro 2023, secondo il consenso degli analisti.

Un Mps autonomo sembra quindi una proposta inverosimile, piuttosto insostenibile. Sicuramente il tempo, secondo Ft, è dalla parte di Andrea Orcel: il capo di UniCredit, che ha resistito a un accordo che avrebbe potuto essere costoso per azionisti, presenterà una nuova strategia il mese prossimo: il suo probabile corso di azione sarà quello di restituire il capitale in eccesso tramite riacquisti, spiega il Financial Times. Mentre la finestra di opportunità per un accordo alternativo, Banco BPM il possibile obiettivo, sta per chiudersi. 

Secondo il quotidiano britannico è quindi "difficile immaginare un acquirente per Mps diverso da UniCredit, che mette l'onere su dirigenti e politici per riorganizzare la banca con soddisfazione di Orcel". Anche se, conclude Ft, la qualità degli asset è "discutibile", le opzioni sembrano essersi "ristrette".