ANBI, invaso di Vetto: secondo il Documento di Fattibilità sussistono le condizioni per realizzarlo

Vincenzi (ANBI): "Auspichiamo che gli step successivi siano scevri da strumentalizzazioni ed interessi egoistici"

di Redazione Corporate
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ANBI, ci sono le condizioni per realizzare l'invaso di Vetto: ad attestarlo il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali

Secondo il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOC.F.A.P.) ci sono le condizioni tecniche, economiche e di sostenibilità ambientale per realizzare un invaso lungo il corso del torrente Enza tra i comuni di Vetto (in provincia di Reggio Emilia) e di Neviano degli Arduini (in provincia di Parma). Il documento, relativo alla realizzazione di un bacino a scopi plurimi in Val d’Enza, è stato commissionato dal Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale anche per conto della Regione Emilia-Romagna e del Consorzio della bonifica Parmense.

Questa soluzione è ritenuta più idonea rispetto alle alternative, che prevedono due serbatoi: il primo sugli affluenti Lonza e Bardea, il secondo alla stretta delle Gazze. I contenuti del documento, estremamente complesso vista l’importanza dell’opera, dovranno ora essere ulteriormente approfonditi sul piano tecnico, ai fini della sua validazione definitiva.

È un atto importante. Auspichiamo che gli step successivi siano scevri da strumentalizzazioni ed interessi egoistici, ad iniziare dalla sindrome di Nimby, che spesso ostacola la realizzazione di opere quantomai utili al territorio ed urgenti di fronte alle conseguenze della crisi climatica”, ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

"È opportuno ricordare", aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, "che l’agricoltura produce cibo e che la sua tutela così come la prevenzione idrogeologica sono interessi primari per il futuro del nostro Paese. Mercoledì saranno avviati i lavori per l’utilizzo delle acque del bacino di Campolattaro, in Campania, mentre la settimana prossima sarà inaugurato un nuovo distretto irriguo dall’invaso di Montedoglio in Toscana: così come la riconosciuta fattibilità della diga di Vetto, testimoniano il lavoro per aumentare la resilienza dei territori, ma bisogna fare di più e farlo bene, investendo risorse ed accelerando gli iter burocratici pur nel rispetto delle normative".

Il Presidente del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, Lorenzo Catellani, ha espresso piena soddisfazione per il DOC.F.A.P. appena depositato: “Dopo tanti anni siamo finalmente riusciti a compiere il primo, fondamentale passo verso la realizzazione di un’opera di importanza strategica per il futuro delle nostre comunità”.

Ulteriore soddisfazione anche dalla Presidente del Consorzio della bonifica Parmense, Francesca Mantelli: “Questo risultato rappresenta un importante punto di partenza. Siamo fiduciosi che gli sforzi corali consentiranno finalmente di fornire una risposta concreta ad un territorio, che attende quest'opera da tanti anni”.

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