Pensioni, caro energia, Covid e Pnrr: così riparte l'agenda del governo Draghi

Pensioni da riformare e pressing sul caro energia i primi due banchi di prova. Oggi il faccia a faccia in Consiglio. Attese modifiche sulle misure anti Covid

Economia
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Draghi riparte da bollette e previdenza: ora serve correre per centrare tutti gli obiettivi 

Dopo la conferma di Sergio Mattarella a capo dello Stato, il governo riparte con la stessa formazione e un'agenda fitta di impegni da rispettare: dalle bollette ai conti pubblici, dal Pnrr alla riforma delle pensioni, dalla concorrenza al Covid. Ma in primis gli occhi rimangono puntati su caro-energia e previdenza: i primi due banchi di prova per il governo e la maggioranza.

Il capitolo pensioni, uno dei capitoli più divisivi, tornerà sul tavolo del governo il 7 febbraio, giorno fissato per l'incontro con i sindacati. Tra gli obiettivi in campo c'è quello di riformare il

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sistema Fornero, rendendolo più flessibile e più in generale tracciare delle modifiche in tempo utile per il Def, il documento di economia e finanza da approvare entro aprile, in modo farle entrare in vigore dal 2023, quando sarà esaurita Quota 102

Dopodichè l'altro tema caldo è la questione bollette. Solo qualche giorno fa il ministro dell'Economia e delle Finanza Daniele Franco (recupera qui l'intervento completo) ha detto che "bisogna evitare che i costi dell'energia blocchi la crescita". L'aumento dei prezzi generalizzato è infatti una priorità per tutte le forze politiche:  dal Partito Democratico a guida Enrico Letta alla Lega di Matteo Salvini.  In particolare, dal leader del Carroccio la richiesta è stata chiara: 30 miliardi da mettere in campo per calmierare i prezzi. Mentre il fronte progressista spera in un ulteriore scostamento di bilancio. 

Oggi, al primo faccia a faccia in Consiglio, riferisce il Sole 24 Ore, si potrebbe già trovare un punto di svolta, oltre che intervenire sulla proroga di alcune misure anti-Covid. Ma la riunione, spiega il Sole 24 Ore, "servirà soprattutto a capire l’approccio del premier Draghi - intenzionato a spingere sulle riforme,  in questo nuovo avvio, dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, e in vista degli ostacoli che l’esecutivo dovrà superare nei prossimi undici mesi, prima del termine della legislatura, a cominciare dai cinque Dl in attesa di conversione". 

"Draghi tornerà a fare Draghi è il refrain ripetuto in queste ore, quasi fosse un ritornello del prossimo a delle canzoni che a breve ascolteremo dal palcoscenico dell’Ariston. Perché è evidente che l’attesa per l’elezione del Capo dello Stato, nella quale il premier era direttamente coinvolto visto che la sua candidatura è rimasta quasi fino all’ultimo, ha pesato anche sull’azione dell’esecutivo", conclude il quotidiano economico. 

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