Pil Italia, allarme inflazione e caro energia: l'Europa taglia le stime 2022

Per il 2022 la Commissione europea prevede che la crescita dell'Italia sarà del 4,1% contro una media Ue e dell'Eurozona del 4% mentre nel 2023 al 2,3%

Economia
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Ue, Dombrovskis: "Guardando al futuro prevediamo di tornare alla marcia alta entro la fine dell'anno"

Caro energia, bollette in rialzo, tensioni geopolitiche, variante Omicron strozzature nella produzione: la Commissione europea nelle previsioni di inverno ha rivisto al ribasso le stime del Pil europeo rispetto ad ottobre, alzando invece quelle dell'inflazione

In particolare la crescita  del Pil nell'area euro è stato rivisto al 4% per quest'anno e del 2,7% per l'anno prossimo, il tasso di inflazione rispettivamente è passato al 3,5% e all'1,7%. La correzione è quindi al ribasso per l'attività economica nel 2022 e al rialzo nel 2023: in autunno, infatti, stimava rispettivamente una crescita del Pil al 4,3% e al 2,4%. Mentre per quanto riguarda l'inflazione, la stima è nettamente al rialzo per quest'anno, rispetto al 2,2% previsto in autunno; per il 2023 lo scarto è di 0,3 punti percentuali, in autunno Bruxelles stimava 1,4%. L'ultima previsione della Bce di dicembre indicava per l'inflazione quest'anno il 3,2%, per il 2023 l'1,8%, ma ci si aspetta che sia corretta al rialzo a marzo.

Nel dettaglio, la commisione Europea ha ridotto anche la stima di crescita del Pil dell'Italia quest'anno al 4,1% rispetto alla stima di autunno di 4,3%; per l'anno prossimo indica 2,3%, confermando la previsione precedente. L'inflazione dovrebbe aumentare del 3,8% e dell'1,6% rispettivamente rispetto alla stima di autunno che indicava 2,1% e 1,4%. 

Ma si tratta solo di un rallentamento temporaneo della crescita. Questo il “leitmotiv” della Commissione Europea che ha voluto inviare con le nuove previsioni economiche un messaggio di relativo ottimismo mentre sta cambiando velocemente il contesto delle politiche monetarie.

Sia il vicepresidente Valdis Dombvrovskis che il commissario all'economia Paolo Gentiloni insistono sulla transitorietà della frenata del ritmo della ripresa economica, che ormai ha dato luogo a una fase di crescita non effimera. Dombrovskis segnala che “guardando al futuro prevediamo di tornare alla marcia alta entro la fine dell'anno, man mano che alcuni dei colli di bottiglia all'attività produttiva si allenteranno”. Gentiloni è sicuro: “Prevediamo che la crescita riprenderà velocità già questa primavera”. 

Nel dettaglio, rispetto alle previsioni d'autunno, le proiezioni sull'inflazione sono state riviste al rialzo in modo significativo per quest’anno” e “l'inflazione nell’Eurozona dovrebbe raggiungere il picco nel primo trimestre del 2022 e rimanere al di sopra del 3% fino al terzo trimestre dell’anno”, ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.

La tendenza al rialzo dell’inflazione viene confermata dalle previsioni dal momento che “le indicazioni dei contratti futuri mostrano che i prezzi dell'energia dovrebbero rimanere elevati più a lungo e che le pressioni sui prezzi si stanno estendendo a diverse categorie di beni e servizi”, ha sottolineato il commissario. 

“Con l'attenuarsi delle pressioni derivanti dai vincoli di fornitura e dai prezzi dell'energia, si prevede che l'inflazione diminuirà notevolmente nell'ultimo trimestre dell'anno e si fermerà al di sotto del 2% l'anno prossimo”, ha aggiunto Gentiloni. “Nel complesso, si prevede che l'inflazione nell'Eurozona aumenterà dal 2,6% nel 2021 al 3,5% nel 2022, prima di scendere all'1,7% nel 2023”. 

Mentre Dombrovskis mette in luce il fatto che l'economia europea “ha ora riguadagnato tutto il terreno perso durante il culmine della crisi, grazie al successo delle campagne di vaccinazione e al sostegno coordinato della politica economica. La disoccupazione ha raggiunto il minimo storico. Questi sono risultati importanti”. Certo ci sono ombre e le principali sono costituite dal “significativo aumento dell'inflazione specie dei prezzi dell'energia insieme alle strozzature nella catena di approvvigionamento e nel mercato del lavoro”. Fattori che “stanno frenando la crescita”. In ogni caso “i fondamentali della Ue rimangono solidi e saranno ulteriormente rafforzati quando i Paesi inizieranno a mettere in atto i loro piani di ripresa e resilienza". 

Il commissario Gentiloni, dal canto suo, ricorda che “molti venti contrari hanno raffreddato l'economia europea questo inverno: la rapida diffusione di Omicron, un ulteriore aumento dell'inflazione guidato dall'impennata dei prezzi dell'energia e dalle persistenti interruzioni della catena di approvvigionamento. Con questi venti contrari che dovrebbero attenuarsi progressivamente, prevediamo che la crescita riprenderà già da questa primavera”. 

Ciononostante l'ex premier italiano mette le mani avanti sull'inflazione: 'E' probabile che le pressioni sui prezzi rimarranno forti fino all'estate, dopodiché l'inflazione dovrebbe diminuire con la moderazione della crescita dei prezzi dell'energia e l'allentamento delle strozzature nell'offerta. Tuttavia, l'incertezza e i rischi rimangono elevati". 

"Credo che il contesto italiano sia piuttosto chiaro, cioe' quello di una economia che tende a riprendere livelli di crescita pre-pandemia in queste settimane, quindi piuttosto velocemente e piu' velocemente di quanto si era immaginato qualche tempo fa", ha dichiarato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche invernali.

L'Italia, ha aggiunto, "ha previsioni di crescita positive per quest'anno e per l'anno prossimo" che "naturalmente sono collegate alla buona attuazione del Piano di ripresa e resilienza sul quale il governo e' pienamente impegnato". Noi abbiamo considerato dentro tutte le nostre previsioni economiche l'influenza almeno della parte degli investimenti dei piani nazionali, come se andasse tutto nella direzione giusta", ha aggiunto l'ex premier. 

Infine, sul questione debito ha dichiarato:  “Nell'area euro i tassi di interesse reali restano negativi e al momento si profila un impatto limitato dei recenti rialzi anche sulle economie alto debito”. Nelle ultime previsioni economiche "naturalmente teniamo dei movimenti futuri dei tassi di interesse, non ne siamo inconsapevoli. Ciò che posso dire è che, come sapete, per l'Eurozona la presidente della Bce Christine Lagarde due giorni fa nel Parlamento europeo ha ripetuto che ogni aggiustamento della politica monetaria della Bce sarà graduale".

"In effetti nelle ultimi settimane i benchmark dei rendimenti si sono mossi verso l'alto in molte regioni - ha rilevato - e in particolare negli Usa e nell'eurozona, nell'aspettativa di tassi di interesse futuri più alti". "Comunque i tassi reali restano in territorio negativo in questo momento, e questo, con la prospettiva della politica della Bce, suggerisce ancora condizioni di finanziamento favorevoli - ha aggiunto Gentiloni - e un impatto limitato sull'economia reale anche per i paesi ad alto debito". 

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