Ponte Primo maggio, dai resort di lusso alle scampagnate con pecorino e fave: altro che crisi, il giro d'affari sale a 4 miliardi

Ognuno festeggia come può, coinvolti 10 milioni di vacanzieri. L'indagine Cna Turismo e Commercio

di redazione economia
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Ponte 1° maggio: mare, montagna e agriturismi: così festeggiano gli italiani (e non solo)

Il lungo ponte del 1° maggio, che per i più fortunati è iniziato molto prima, addirittura con le vacanze di Pasqua o con il 25 aprile, vedrà 10 milioni di persone in movimento in Italia, naturalmente molti di questi saranno anche turisti provenienti dall'estero. Ma a muoversi saranno anche parecchi italiani, questo è quello che emerge da una indagine di Cna Turismo e Commercio pubblicata dall'Ansa. Almeno in sei milioni pernotteranno fuori casa in strutture ricettive alberghiere e/o extra-alberghiere. Due milioni e mezzo i turisti provenienti da oltre confine. In maggioranza partiranno da Stati Uniti d'America, Europa centrale, Regno Unito e Paesi asiatici. La media dei pernottamenti è di tre notti, ma a farla salire saranno gli stranieri, che si fermeranno in media quattro notti con una tendenza alla crescita.

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Compatibilmente con le condizioni metereologiche, l'aria aperta (dal mare alla montagna e ai laghi) e le scelte esperienziali faranno la parte del leone in questo ponte primaverile. Ma anche città d'arte, con visite a orti botanici e bioparchi a grande richiesta, mete enogastronomiche e centri di benessere (terme, spa e così via) sono destinati ad attrarre numerosi turisti. Il bel tempo spinge le gite e i picnic per il 1° maggio con quasi 1 italiano su 3 (30%) che approfitta delle previsioni meteo favorevoli e dell’arrivo del caldo per trascorrere una giornata all’aria aperta, tra passeggiate ed enogastronomia. Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della Festa del Lavoro.

Grande protagonista sarà il cibo, a partire dalle grigliate con gli amici, favorite dal sole, ma il piatto simbolo della Festa del Lavoro - rileva Coldriretti - resta l’abbinamento fave fresche e pecorino, che dal Lazio ha ormai conquistato anche il resto d’Italia. La produzione di fave è stata quest’anno ostacolata dal clima, tra maltempo e caldo anomalo che ne ha favorito la maturazione in largo anticipo rispetto al normale. La qualità resta comunque buona. Ad accompagnarle nelle varie regioni saranno i formaggi pecorino tradizionali, ognuno con caratteristiche proprie di gusto, consistenza e stagionatura a partire da quelli a denominazione di origine protetta (Dop).

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