Prima Tv, brutte notizie per Ben Ammar e Sawiris. Persi in un anno oltre 18 milioni di euro. I conti

Il rosso del 2024 è stato comunque interamente ripianato attingendo alle riserve e con esso altri 11 milioni di disavanzo riveniente da precedenti esercizi

di Andrea Giacobino

Tarak Ben Ammar - Naguib Sawiris

Economia

Prima Tv, brutte notizie per Ben Ammar e Sawiris

Si allarga la perdita e calano i ricavi per il business televisivo in Italia dell’accoppiata tra il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar e l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris che hanno altri molti interessi nel nostro Paese.

I due sono soci (con Ben Ammar in maggioranza all’80% e che ricopre la riconfermata carica di presidente) nella Prima Tv che serve il 95,2% della popolazione del nostro Paese con la rete Mux 3DFree in tecnica digitale su frequenze terrestri.

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La società di Ben Ammar e Sawiris ed è guidata dall’a.d. Andrea Goretti, nel 2024 ha però segnato una perdita di oltre 18,5 milioni di euro dopo il passivo di 11 milioni del precedente esercizio, a fronte di ricavi diminuiti anno su anno da 16,6 milioni a 13,1 milioni di cui 2,2 milioni sono la quota di competenza del rimborso erogato dal Mise per investimenti effettuati nel 2021 e 2022.

L’ebitda è stato negativo per 2,4 milioni (positivo per 964mila euro nel 2023) mentre l’ebit negativo è peggiorato anno su anno da -17 milioni a -21 milioni. La perdita deriva dal contributo negativo della gestione del Mux 3DFree riconducibile alla cessazione di alcuni contratti (con Sky Italia) in un contesto di mercato pubblicitario incerto.

Il rosso del 2024 è stato comunque interamente ripianato attingendo alle riserve e con esso altri 11 milioni di disavanzo riveniente da precedenti esercizi. Prima Tv non redige un bilancio consolidato: la principale controllata Eagle Pictures, casa di produzione cinematografica di cui ancora Goretti è a.d., nel 2024 grazie al ritorno degli spettatori nelle sale ha segnato ricavi in crescita anno su anno da 62,2 milioni a 73,1 milioni (di cui 30,4 milioni dai diritti cinematografici) e un ebitda progredito da 33,2 milioni a 36,5 milioni, ma l’utile netto è calato da 5,5 milioni a 1,5 milioni

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