Russia, le nuove sanzioni Ue. Blocco Swift congelato. L'appoggio della Cina

Il secondo pacchetto di contro-misure Ue nei confronti di Mosca prevede un allargamento della lista di banche russe sotto tiro. Inclusa anche l'energia

di Andrea Deugeni
Economia
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Vietati gli acquisti di azioni e obbligazioni da parte di operatori russi anche nel mercato secondario

Dopo la prima ondata di misure contro la Russia, si attendono le nuove sanzioni del blocco Nato nei confronti di Mosca come risposta all'attacco militare a sorpresa di Vladimir Putin all'Ucraina con i mezzi pesanti che stanno puntando Kiev, attacco che, secondo quanto riferito da un alto dirigente dell'amministrazione americana, mira a "decapitare" il governo del presidente Volodymyr Zelensky. "L'Ue risponderà nei termini più forti possibili e concorderà il più duro pacchetto di sanzioni mai attuato", ha tuonato il ministro degli esteri Ue Josep Borrell. Per quanto riguarda Bruxelles, la decisione sarà presa questa sera dal Consiglio europeo a cui parteciperà anche il premier italiano Mario Draghi.


 

Intanto, secondo quanto scrive l'agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor, gli ambasciatori degli Stati europei stanno approntando il secondo pacchetto di sanzioni, con una lista che sarà molto lunga che estende il numero delle banche sotto tiro. Secondo l'agenzia, sarebbero vietati gli acquisti di azioni e obbligazioni anche nel mercato secondario. E comparirà anche il settore energetico per quanto riguarda il trasferimento di tecnologie alla Russia.

Sarà anche estesa la lista delle persone colpite dalle restrizioni Ue non limitate all'organizzazione e ai beneficiari diretti dell'intervento militare in Ucraina: riguarderanno anche le persone "vicine" ai beneficiari diretti. La lista alla fine comprenderà diverse centinaia di nomi in totale. Sotto tiro innanzitutto gli oligarchi che costituiscono l'ossatura del potere economico russo. Un diplomatico europeo ha specificato che il ''pacchetto sarà massiccio e sarà mirato ai settori industriale, del controllo dell'esportazione, dei trasporti".


 

Fonti diplomatiche raccontano che Italia, Germania e Cipro vorrebbero lasciar fuori dalla lista alcune misure. Di certo c'è stata molta discussione sulle misure sulle transazioni finanziarie transfrontaliere e bancarie e a un certo punto è stata avanzata l'ipotesi di sospendere la partecipazione della Russia al sistema Swift, che consente lo scambio di informazioni per le transazioni. Pacchetto che al momento non dovrebbe comprendere il blocco dei codici e che sarà disegnato in serata nella riunione del vertice di Bruxelles per entrare in vigore domani.

Citando come fonte un funzionario Ue coinvolto nelle discussioni di queste ore, sempre l'agenzia Radiocor ha riferito che le sanzioni contro la Russia saranno prevalentemente di carattere finanziario rivolte ai settori chiave per la difesa.


 

"I leader della Nato stanno attendendo di capire quale sarà il punto di caduta della Russia. Cioè se Putin distruggerà solo capacità militari-difensive dell'Ucraina, se intende prenderne solo alcune parti o tutto il Paese. Gli scenari sono molto diversi. La risposta sarà dura, ma Usa e Ue gradueranno le sanzioni man mano che procederà l'avanzamento militare di Putin", spiega ad Affaritaliani.it Paolo Quercia, docente di studi strategici all’Università di Perugia e direttore della rivista specializzata Geotrade che si occupa di sanzioni e restrizioni.

(Segue: la posizione della Cina e gli accordi Putin-Xi Jinping)

"Visto che la Nato ha deciso di non combattere e che non sono più deterrenti, le contro-misure devono essere immobilizzanti, da stabilire però rispetto a un punto di fermo oltre il quale il Cremlino non può più andare. Usa e Ue quindi devono attendere per tarare lo sforzo sanzionatorio. La guerra può essere lunga", aggiunge l'esperto. 

C'è un aspetto non secondario che, secondo Quercia, bisogna valutare e cioè "la posizione della Cina: gli americani vogliono capire quale sarà l'atteggiamento di Pechino rispetto alle sanzioni contro la Russia. Un Paese come la Cina può assolutamente evitare che Mosca paghi il prezzo delle sanzioni economiche. Putin potrebbe così avere un danno, ma non sarebbe mostruoso".

"E visto che tutto è iniziato quando il capo del Cremlino e Xi Jinping si sono parlati e poi sono iniziate le operazioni dopo la fine delle Olimpiadi invernali, Putin - aggiunge Quercia - avrà avuto un via libera da Pechino sull'Ucraina. I cinesi non avranno promesso assistenza militare, ma sicuramente la copertura e l'assistenza contro le sanzioni". 

@andreadeugeni

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