Unicredit batte le attese del mercato: l'utile vola a 2 mld, in rialzo del 94%

Il colosso bancario di piazza Gae Aulenti migliora così la propria guidance finanziaria per il 2022: ricavi oltre i 16,7 miliardi e utile raddoppiato a 4 mld

Economia
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Unicredit, i conti doppiano  le stime degli analisti. Orcel esulta: "Miglior semestre da dieci anni". Il titolo vola a Piazza Affari 

Utile netto (senza considerare le attività russe) che corre a 1,7 miliardi, in crescita del 73,9% rispetto al 2021, quello contabile complessivo balza a 2 miliardi, in rialzo del 94,5%, con ricavi a 4,8 miliardi, per un totale di costi operativi di 2,36 miliardi: il colosso bancario di piazza Gae Aulenti archivia il secondo trimestre del 2022 col "botto", battendo, se non addirituttura doppiando, le attese degli analisti. 

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L'utile netto, senza considerare le attività russe, balzato a 1,7 miliardi, è infatti decisamente superiore agli 1,045 miliardi previsti dal consensus raccolto dalla società. Stessa cosa per quello netto contabile, ben al di sopra del consensus. I target precedenti erano di un utile senza la Russia oltre i 3,3 miliardi e di ricavi di circa 16 miliardi. Nel secondo trimestre i ricavi sono aumentati dell'8,9% a 4,8 miliardi, con interessi netti per 2,5 miliardi (+13,3%) e commissioni a 1,7 miliardi (+1,5%). I costi operativi sono scesi del 3,8% a 2,36 miliardi, per un rapporto cost/income in calo al 51,3%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è al 15,73%.

Risultati finanziari solidi e un contesto finanziario di tassi di interesse più favorevole portano così UniCredit a migliorare la propria guidance finanziaria per il 2022 con ricavi previsti al di sopra di 16,7 miliardi e utile netto di circa 4 miliardi, esclusa la Russia. 

I numeri del conto economico al netto della Russia mostrano che il costo del rischio si è attestato a 10 punti base nel secondo trimestre, "ampiamente al di sotto della guidance" e in calo di 26 punti base da un anno prima. La qualità  dell'attivo è migliorata, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti al 2,8%, dato che scende all'1,5% al netto delle rettifiche.

Quanto agli aggregati patrimoniali, i prestiti commerciali lordi medi si sono attestati a 399,2 miliardi (+0,8% da marzo), con i principali contributi arrivati da Italia (166,3 miliardi), Germania (113,7) ed Europa centrale (88,2). I depositi commerciali medi sono aumentati a 463,6 miliardi (+0,6% da marzo) con principali contributi da Italia (196,2), Germania (135,2) ed Europa Centrale (92,3).

Le attività finanziarie totali si sono attestate a 721 miliardi, in calo del 2% da marzo. Quanto ai risultati delle singole divisioni, l'Italia ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 757 milioni (+52,5% su base annua), la Germania ha fatto segnare 448 milioni (da 186), l'Europa centrale 373 milioni (+57,3%), l'Europa orientale 149 milioni (-18,9%) e il corporate center di gruppo ha ridotto il passivo a 63 milioni (-64,5%).

La Russia, d'altra parte, ha chiuso il trimestre con un utile netto di 346 milioni, ma l'amministratore delegato Andrea Orcel ha notato che "una significativa parte dei risultati deriva dal rilascio di alcuni degli accantonamenti fatti nel primo trimestre". 

Dopo la diffusione dei risultati del secondo trimestre, il titolo prende il volo a Piazza Affari: dopo non essere riuscito a fare prezzo nei primi minuti di contrattazione, segna un balzo del 5,53% a 9,12 euro. 

Unicredit, Orcel: "Abbiamo raggiunto ottimi risultati, miglior semestre da 10 anni"

"Unicredit ha continuato a ottenere ottimi risultati nel secondo trimestre, conseguendo la migliore performance per il primo semestre degli ultimi 10 anni, spinta da redditività in crescita, solida generazione organica di capitale e riduzione della base costi nonostante l'impatto dell'inflazione", ha affermato Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, commentando i risultati finanziari.

"Il nostro CET1 ratio, sottolinea Orcel  si è ulteriormente rafforzato al 15,73 per cento, a riprova dell'ottima qualità dell' attivo, con un costo del rischio di soli 10 punti base, esclusa la Russia. Sulla scia della nostra eccellente performance e di un contesto di tassi d'interesse più favorevole, abbiamo migliorato la guidance per il 2022, un passo importante nell'attuazione del piano triennale", ha rimarcato il Ceo. 

"L'economia globale si trova di fronte a sfide senza precedenti e di grande incertezza. E' in tempi come questi che il focus costante sull'attuazione della nostra strategia 'Unicredit Unlocked' si dimostra particolarmente cruciale. Unicredit poggia su fondamenta solide, che ci collocano in buona posizione per attraversare qualunque congiuntura macroeconomica ci attenda. Fare in modo di restare solidi e resilienti ci consentira' di adempiere alle nostre responsabilita' nei confronti dei clienti, delle comunita' e tutti gli stakeholder, sostenendoli nell'affrontare i tempi impegnativi che si prospettano", ha sottolineato Orcel. 

"La nostra esposizione verso la Russia è sotto controllo e la Russia non è più una preoccupazione per i risultati del gruppo", ha dichiarato il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, nel corso di una call con le agenzie sui risultati trimestrali, alla domanda se l'uscita dal mercato russo sia una opzione ancora sul tavolo. "Stiamo riducendo la nostra esposizione così come ci siamo impegnati, il nostro business in Russia è funzionale - ha spiegato - e dal punto di vista economico, finanziario e di capitale l'impatto della Russia sui conti non è una più una preoccupazione per noi. Siamo impegnati a ridurre gradualmente la nostra esposizione: l'abbiamo ridotto di 2,7 miliardi e continueremo a farlo modo ordinato e razionale. Non abbiamo cambiato la nostra posizione in proposito".  "La nostra posizione sull'M&A continuerà a essere esattamente la stessa. Finora non abbiamo trovato transazioni che rispondessero ai nostri requisiti e quindi correttamente non abbiamo fatto operazioni, ha infine aggiunto.

Unicredit cede il 49% in Cnp Vita Assicura per 500 milioni

Unicredit ha sottoscritto un contratto di compravendita di azioni avente ad oggetto la cessione della propria partecipazione complessiva a Cnp Assurances, pari al 49% del capitale sociale, detenuta in Cnp Vita Assicura (già Aviva), società assicurativa italiana, per un prezzo pari a 500 milioni di euro. 

Unicredit, spiega una nota, ha inoltre sottoscritto un secondo contratto di compravendita con Cnp Assurances per incrementare la propria partecipazione in Cnp Unicredit Vita, vale a dire dal 38,8% al 45,3% del capitale sociale, per un prezzo pari a 70 milioni di euro. Cnp Assurances manterra' in Cnp Unicredit Via una partecipazione di maggioranza pari al 51% e ha assunto previsioni dirette a mantenere la societa' partecipata operativamente autonoma.

Il perfezionamento delle due operazioni, approvato da parte dei consiglio di amministrazione di Unicredit il 26 luglio, e' soggetto all'autorizzazione da parte delle autorita' competenti. Il closing dell'operazione e' atteso entro fine anno. Si stima che le operazioni avranno un impatto positivo di circa 10 punti base sul capitale e circa 200 milioni di euro sull'utile netto sulla base dei dati al primo semestre 2022.

La decisione adottata dal consiglio di amministrazione è in linea con il piano strategico "Unicredit Unlocked" volto a semplificare l'attuale assetto delle attivita' di bancassicurazione e ad aumentare la flessibilita' strategica. Come annunciato nel 2017, l'accordo di partnership in essere tra Unicredit e Cnp Assurances in ordine a Cnp Unicredit Vita ha la durata di sette anni e, pertanto, dalla fine del 2024 entrambe le parti disporranno di margini di flessibilita' strategica in relazione alle rispettive partecipazioni.