Boom di spese militari, balzo dell'Italia: mai così tante dalla Guerra Fredda

Esplodono le spese militari, record da 2,24 trilioni di dollari. Più risorse per le armi e più tagli per la sanità e l'innovazione

di Antonio Amorosi
Esteri

Il 2,2% del prodotto interno lordo (PIL) globale è destinato alla spesa militare. Dal 2013 le spese militari degli stati europei sono addirittura aumentate del 38%. Balzo anche dell’Italia

Mai in Europa si era speso così tanto in armamenti. Il rapporto di Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), importante think tank svedese sui conflitti e gli armamenti, ha pubblicato i dati delle spese militari nel 2022. In Europa non si era mai arrivati a tanto dalla guerra fredda. La NATO ha introdotto il 2% come soglia minima per i Paesi aderenti e la guerra in Ucraina ha scatenato l’aumento con il 2,2% di incremento reale tra il 2021 e il 2022. Oltre alla guerra in Ucraina, "che sta tirando su i bilanci europei", la ragione dell'aumento globale sono anche "le tensioni irrisolte e crescenti nell'Asia orientale", ha affermato il coautore della ricerca Nan Tian all'agenzia di stampa AFP.

La spesa globale ha raggiunto il record di 2,24 trilioni di dollari (circa 2,04 trilioni di euro), che ammonta al 2,2% del prodotto interno lordo (PIL) globale. Rispetto al 2021, la spesa militare globale è aumentata del 3,7%. I Paesi europei hanno speso il 13% in più di quanto facevano nel 2021, al netto dell'inflazione, l'anno in cui la Russia ha dato in via all’invasione dell'Ucraina. Un balzo anche rispetto agli ultimi 30 anni. Se valutiamo il 2013, le spese militari degli Stati europei sono addirittura aumentate del 38%.

Il Regno Unito è il Paese europeo che spende di più, attestandosi anche al sesto posto a livello mondiale (3,1% del totale), davanti a Germania (2,5%) e Francia (2,4%). Il Regno Unito è anche il secondo donatore di armi all’Ucraina, vengono prima gli USA. Nell'ultimo decennio sono però Polonia, Paesi Bassi e Svezia gli Stati che hanno aumentato maggiormente i loro investimenti nel settore. A marzo, un altro rapporto di Sipri aveva messo in evidenza che le importazioni di armi in Europa erano quasi raddoppiate (+93%) nel 2022, trainate da massicce consegne in Ucraina, che è diventata contemporaneamente la terza destinazione di armi a livello mondiale.

L’Italia sfiora il +7% in termini assoluti, dato confermato dalla Camera dei Deputati. E le spese militari cresceranno nei prossimi anni. Le spese finali del Ministero della Difesa per gli anni 2023-2025 prevedono un balzo dai 25.956,1 milioni di euro ai 27.723,1 milioni di euro nel 2023 che scendono a 27.261 nel 2024 e a 27.467,8 nel 2025. Nel 2022 gli Stati Uniti hanno nuovamente registrato la spesa militare di gran lunga più elevata di ogni Stato al mondo, 877 miliardi di dollari. Al secondo posto la Cina con una spesa che si stima intorno ai 292 miliardi di dollari, con un aumento del 4,2%.

La spesa viaggia a gonfie vele anche perché in Europa l’appoggio alla guerra in Ucraina è diffuso soprattutto tra l’opinione pubblica dei Paesi del nord Europa mentre in Italia e Grecia i contrari alla guerra sono in maggioranza. I soldi che finiscono alle armi non vanno ad altri settori, come la Sanità e l’Innovazione. La mancanza di un consesso mondiale che gestisca i conflitti con altre forme fa sì che la Difesa divenga un ambito strategico.

Le spese militari sono un settore fondamentale dell'economia USA e del proprio particolare welfare indiretto. Essendo il settore in cui si innova di più, le tecnologie belliche poi vengono utilizzate nel settore civile. Basti ricordare che Internet è frutto delle tecnologie militari, dopo gli investimenti dell’agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti durante la guerra fredda. Dai computer ai forni a microonde, dai cibi in scatola e liofilizzato alle macchine fotografiche digitali tutto arriva come da quel settore.

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