Francia, ora che succede? Macron ha solo due strade ma entrambe sono pericolose
L'ipotesi di un "negoziatore" potrebbe rivelarsi l'ennesimo flop. E a quel punto...
Francia, la scelta più difficile per Macron. Ora non può più sbagliare
Nessuna sorpresa, dopo appena 9 mesi è caduto il governo Bayrou in Francia. Un record negativo per la Quinta Repubblica francese, mai si era arrivati a un livello di instabilità simile, con addirittura quattro esecutivi cambiati nel giro di così pochi anni.
Bayrou fa registrare un record, nessuno prima di lui aveva mai sfidato il Parlamento chiedendo in prima persona la fiducia. L'esito è stato negativo però e di conseguenza rassegnerà le sue dimissioni tornando a fare il sindaco sui Pirenei, carica che non ha mollato dopo la nomina a premier. Adesso si apre una nuova fase a livello costituzionale, Macron dovrà decidere che fare ma sono solo due le strade percorribili e calcolando che una (al momento) è esclusa a priori, ecco che ne resta una soltanto.
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Macron, infatti, non ha nessuna intenzione di mollare la poltrona all'Eliseo, nonostante le sollecitazioni di Le Pen da una parte di Melenchon dall'altra, e nemmeno di far tornare i francesi alle urne. Quindi resta sul tavolo solo l'ipotesi di trovare un nuovo premier. Ma le consultazioni ufficiali - riporta Il Corriere della Sera - non sono ancora cominciate che già sono partiti i veti di tutti contro tutti, cosa che rende molto difficile l’impresa di nominare un premier che abbia qualche possibilità di arrivare a Natale.
Girano i nomi di molti ministri attuali: il preferito da Macron, Sébastien Lecornu (Difesa), Catherine Vautrin (Lavoro e Sanità), Éric Lombard (Economia), e Gérald Darmanin (Giustizia). Ancora, molti auspicano una figura "tecnica" all’italiana, sopra le parti. Per evitare che qualsiasi proposta venga bruciata comunque, l’ex premier Gabriel Attal chiede di passare per un "negoziatore". Servirà con ogni probabilità "un incarico esplorativo". Scene già viste qualche anno fa ma non in Francia, bensì in Italia.