Gaza City, è una strage: civili palestinesi senza protezione: 62 morti all'alba. Non si può più nemmeno scappare
Trump avvisa Hamas: "Non usate gli ostaggi come scudi". Testimonianze choc: "Ho visto una bimba senza testa"
Gaza City (Foto Lapresse)
Guerra, massacro a Gaza City: 63 morti all'alba. Interi palazzi distrutti e gente in trappola
Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani su Gaza sale a 62. L'agenzia di stampa Wafa, citando fonti mediche, afferma che la maggior parte delle vittime uccise dall'attacco scattato lunedì sera, si trovava nella città di Gaza. Tra queste figurano due persone uccise nel quartiere Nassr della città di Gaza mentre si rifugiavano in una tenda. Gli attacchi pesanti sulla città di Gaza di queste ore sarebbero scattati dopo che il segretario di Stato americano Rubio ha appoggiato l'offensiva israeliana nella Striscia. A riferirlo sono alcuni testimoni all'AFP. Testimonianze choc: "Ho visto una bimba senza la testa".
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"Ci sono bombardamenti pesanti e incessanti sulla città di Gaza e il pericolo continua ad aumentare", ha detto il testimone Ahmed Ghazal, aggiungendo che le case sono state distrutte e i residenti sono rimasti intrappolati sotto le macerie. Il portavoce della protezione civile di Gaza, Mahmud Bassal, ha detto all'AFP che “i bombardamenti continuano pesantemente in tutta la città di Gaza e il numero di morti e feriti continua ad aumentare”.
L'ufficio del ministro della Difesa Israel, Katz ha dichiarato, sullo sfondo delle notizie palestinesi relative a significativi attacchi nel nord di Gaza, che “Gaza sta bruciando. L'IDF sta colpendo con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati dell'IDF stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. Non ci arrenderemo e non torneremo indietro, finché la missione non sarà completata”. La notizia è pubblicata da Ynet.
I leader dei paesi arabi e islamici si sono riuniti nella capitale del Qatar, Doha, e hanno condannato il “vile” attacco di Israele contro i leader di Hamas, con i membri del CCG che si sono impegnati ad attivare un meccanismo di difesa congiunto. Il vertice di emergenza è stato organizzato in seguito agli attacchi israeliani su Doha del 9 settembre, che hanno causato la morte di sei persone. In un comunicato, il CCG - che comprende Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti - ha promesso di valutare la posizione difensiva del gruppo e di attivare “meccanismi di difesa congiunti e capacità deterrenti del Golfo". Il CCG ha affermato che sono già in corso consultazioni tra gli organi militari del blocco e che presto si terrà a Doha una riunione del Comando militare unificato del gruppo.