"Ilaria Salis perseguitata da Orban", lo slogan per salvarla dalla revoca dell'immunità
Domani il voto decisivo del Parlamento Ue, la partita è ancora aperta
Viktor Orban e Ilaria Salis
Ilaria Salis, la vigilia del voto decisivo: rischia il carcere in Ungheria
Ilaria Salis conoscerà domani il suo destino politico e non solo, si decide infatti sulla revoca dell'immunità come chiesto dall'Ungheria al Parlamento europeo per poter processare l'attivista italiana, accusata di aver picchiato, con altri, tre neonazisti. Alle 12 è calendarizzato il voto in plenaria a Strasburgo, l’ultimo verdetto. I numeri, nella pura teoria, - riporta La Repubblica - non sono dalla sua, ma più di un elemento pende invece a favore dell’europarlamentare di Avs. Il primo è già noto: la bocciatura in commissione Juri (Affari giuridici) della revoca dell’immunità, passata seppur con un solo voto di scarto il 23 settembre scorso.
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Il secondo è la novità: la relazione che il presidente della stessa commissione, il bulgaro Ilhan Kyuchyuk, ha redatto e porterà domani in aula. Il presidente dell’organo interno all’Europarlamento scrive: "Lo scopo principale del procedimento e della successiva richiesta (di revoca dell’immunità, ndr) sembra essere quello di zittire Ilaria Salis a causa delle sue da tempo consolidate opinioni politiche e del suo attivismo. Secondo Kyuchyuk, dunque, nei confronti di Salis emergerebbe quel “sospetto di persecuzione” che dovrebbe indurre gli europarlamentari a salvarla.
Terzo elemento: il voto segreto. Facendo i conti, l’europarlamentare di Avs può contare su 312 deputati di S&D, Renew, Verdi e Sinistra. Per respingere la richiesta di revoca dell’immunità bisogna arrivare a 360. Ne mancano quindi 48. Ma tra i 188 Popolari non è escluso che possa esserci qualche "franco tiratore". La partita è ancora aperta.