Ilaria Salis: "Sto vivendo giorni di terrore, temo la vendetta di Orban"

Martedì il voto a Bruxelles sulla revoca dell'immunità parlamentare per l'esponente di Avs

di Marco Santoni
Esteri

Ilaria Salis: "Orban mi ha già mandato il tweet con la posizione del carcere, vuole vendicarsi"

Ilaria Salis tra qualche giorno si gioca il suo futuro, non solo politico ma anche da donna libera. Il 23 a Bruxelles si decide il destino dell’eurodeputata di Avs sotto processo in Ungheria. La Commissione incaricata, infatti, dovrà decidere se accogliere la richiesta del governo ungherese di revocare la sua immunità. Il processo a suo carico riguarda le presunte aggressioni ai danni di neonazisti avvenute a Budapest nel febbraio del 2023.

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"Sono giorni difficili. Ho fiducia nei miei colleghi chiamati al voto sull’immunità, ma sì, sono preoccupata. Lo scenario che potrebbe aprirsi - dice Salis a La Repubblica - è terrificante. Se il parlamento dovesse revocarmi l’immunità, ripartirebbe il mio processo a Budapest: un processo farsa, con una sentenza già scritta, svolto in assenza di garanzie democratiche. Un processo in cui è impossibile difendersi e nel quale rischierei fino a 24 anni di carcere, una pena spropositata rispetto ai fatti che mi vengono contestati".

"Potrebbero prendermi a Strasburgo, subito dopo il voto, in Italia, a Bruxelles. Potrei essere estradata in Ungheria, riconsegnata a chi mi ha trascinato in tribunale al guinzaglio e in catene, a chi - prosegue Salis - mi ha tenuto in carcere per più di quindici mesi in condizioni disumane. Io voglio un processo giusto, equo, che rispetti i diritti e questo nell’Ungheria di Orbán non è possibile. Chi vuole revocarmi l’immunità, vuole consegnarmi a una chiara persecuzione politica. È vendetta, non è giustizia".

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