Iran, Trump: "Potrei attaccare o no... Nessuno lo sa". Khamenei: "Minacce di Trump ridicole, danni irreparabili"
La Guida suprema va in tv e lancia la sfida ai nemici
L'Ayatollah Ali Khamenei
Iran, Trump: "Chiamatelo ultimatum definitivo"
Il presidente Usa, Donald Trump, ha parlato di un "ultimatum definitivo" all’Iran rispondendo alle domande dei giornalisti, che gli chiedevano se l’avesse davvero dato. “Si potrebbe dire così - ha risposto - forse potreste chiamarlo l’ultimatum definitivo”.
Iran, Trump: "Attacco? Potrei farlo, potrei non farlo, nessuno lo sa"
"Potrei farlo, potrei non farlo. Intendo nessuno sa quello che farò". E' quanto ha detto Donald Trump rispondendo ai giornalisti alla Casa Bianca ad una domanda su un possibile attacco Usa ai siti nucleari iraniani.
Putin: "Intensificare sforzi diplomatici fra Israele-Iran"
"Putin e il presidente degli Emirati Arabi Uniti spingono per una risoluzione del conflitto Iran-Israele il prima possibile, intensificando gli sforzi diplomatici": è quanto afferma il Cremlino, citato dalla Tass, dopo una telefonata tra il presidente russo e quello degli Emirati arabi uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan. I due, aggiunge il Cremlino, "esprimono profonda preoccupazione per l'escalation del conflitto iraniano-israeliano, che presenta gravi conseguenze negative per la regione".
Iran, Khamenei si prepara alla guerra (anche con gli Usa). Messaggi a Trump e Netanyahu
Dopo i missili di Netanyahu e l'ultimatum di Trump all'Iran, ecco che interviene la guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei si rivolge direttamente alla nazione in un discorso trasmesso dalla tv di Teheran. "Le persone intelligenti che conoscono l'Iran, la nazione iraniana e la sua storia - dice Kahmenei in segno di sfida - non parleranno mai a questa nazione con un linguaggio minaccioso, perché la nazione iraniana non si arrenderà e gli americani dovrebbero sapere che qualsiasi intervento militare statunitense sarà senza dubbio accompagnato da danni irreparabili".
Khamenei ha ribadito la promessa che Israele "sarà punito" per il "grave errore" che ha commesso. Il popolo non dimenticherà il sangue dei "martiri" e l'attacco al suo territorio. Poi si è rivolto direttamente al presidente americano e ha criticato quelle che ha definito le "dichiarazioni minacciose e ridicole" rilasciate da Donald Trump che ha chiesto una "resa incondizionata" e ha riferito che starebbe valutando un attacco all'Iran.
Donald Trump ieri aveva lasciato in tutta fretta il G7 in Canada dicendo agli altri leader: "Devo tornare velocemente a Washington". Appena rientrato negli Usa, poi, il presidente si è chiuso con il suo staff nella situation room. Il motivo - stando alle indiscrezioni dell'intelligence Usa - sarebbe dovuto a un possibile attacco imminente da parte dell'Iran verso le basi militari Usa. La conferma arriva dalle parole del capo del Pentagono. Pete Hegseth, ha assicurato che gli Stati Uniti sono "in allerta e pronti" a "proteggere le proprie basi e i propri interessi" in Medio Oriente, anche se sperano ancora in un accordo con Teheran sul nucleare. Per ora, però, secondo quanto riferisce la Nbc citando funzionari Usa "non ci sono indicazioni di un imminente attacco iraniano contro le basi statunitensi" nella regione. Lo riporta Nbc citando un funzionario americano.
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Secondo indiscrezioni del New York Times, Teheran sarebbe pronta ad attaccare le basi americane nel caso in cui gli Stati Uniti si unissero a Israele nei bombardamenti contro l'Iran. L'Idf ha condotto nella notte nuovi raid su Teheran dopo che le forze armate israeliane avevano invitato i residenti del Distretto 18 della capitale iraniana ad allontanarsi. Gli attacchi hanno preso di mira infrastrutture militari nella zona, hanno riferito i media israeliani.
"La battaglia ha inizio": con queste parole la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha replicato alle minacce del presidente americano, Donald Trump, che ha intimato a Teheran di accettare "una resa incondizionata". "Alì ritorna a Khaybar", ha scritto Khamenei citato da al Jazeera alludendo al primo califfo dell'Islam sciita e alla sua conquista della città ebraica nel VII secolo. "Con l'aiuto di Allah la Repubblica Islamica trionferà sul regime sionista per volontà di Dio", conclude il post corredato dall'immagine di un uomo armato di spada che varca il cancello di un castello mentre il cielo si riempie di fulmini. Trump nella notte ha sentito Netanyahu.
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