Lucia Tilde Ingrosso omaggia Anna Politkovskaja, compianta rivale di Putin

“Anna Politkovskaja. Reporter per amore” ricorda la coraggiosa reporter, uccisa dopo aver duramente la campagna cecena dello "zar"

Una celebrazione di Anna Politkovskaja, uccisa nel 2006
Esteri
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“Anna Politkovskaja. Reporter per amore” è il nuovo libro di Lucia Tilde Ingrosso

La sua pubblicazione nei giorni più tragici della guerra in Ucraina getta ulteriore luce sulla figura di Vladmir Putin, del quale la compianta giornalista fu determinata nemica.

Chi era Anna Politkovskaja

Politkovskaja fu assassinata il 7 ottobre del 2006 a Mosca, dove un sicario la eliminò con cinque spari, mentre si trovata in ascensore. “Era una donna, doveva stare in cucina”, commentò dopo la sua morte il dittatore della Cecenia Ramzan Kadyrov. Invece, fin dal 1999 la coraggiosa reporter era impegnata contro la sanguinosa campagna di Putin in Cecenia, che provocò 30.000 morti solo tra i civili. Nata nel 1958 a New York, dove i suoi genitori sovietici di nazionalità ucraina lavoravano alle Nazioni Unite, ha lavorato per la testata Izvestija, per poi cominciare a seguire la questione cecena per conto della Novaja Gazeta. Vincitrice di vari premi per la sua battaglia per i diritti umani, è stata anche negoziatrice nel corso dell’assedio al teatro Dubrovka.

I giornalisti uccisi nell'era-Putin

Prima della sua tragica fine, aveva già subito un tentativo di avvelenamento durante un volo per Beslan, teatro di uno dei tanti crimini di guerra che ha documentato in oltre 40 missioni in Cecenia. “Anna è stata la giornalista numero 211 uccisa dopo il crollo dell’Unione Sovietica e la numero 28 dall’elezione di Putin”, ricorda Lucia Tilde Ingrosso, presentando un libro che vuole sottolineare come le battaglie per la libertà non appartengano mai a una singola persona e nemmeno a un singolo popolo, ma a tutti noi.