Migranti in Italia, l’Ocse parla chiaro: “Arrivano soprattutto da Ucraina e Albania. Le richieste di asilo? Aumentate del 16%”

Nel 2024 l'Italia ha accolto 169.000 nuovi migranti di lungo temine o permanenti, ossia il 16 % in meno rispetto al 2023

di Arianna Conti
Esteri

Ocse sull’Italia: migranti soprattutto da Ucraina e Albania. Boom richieste d’asilo +16%

Sono l’Ucraina, l'Albania e la Romania i tre principali Paesi d'origine dei migranti arrivati in Italia nel 2023: è quanto risulta dalla scheda sull'Italia delle Prospettive sulle migrazioni internazionali dell'Ocse 2025 pubblicate oggi. Il numero di persone che hanno avanzato per la prima volta la richiesta d'asilo in Italia ha registrato un incremento del 16%, raggiungendo quota 151.000.

Tra i 15 principali Paesi d'origine, sottolinea l'organismo internazionale con sede a Parigi, "l'Egitto ha registrato il più forte aumento (8 300) e la Romania la più forte diminuzione (-5 100) dei flussi verso l'Italia rispetto all'anno precedente". Sempre nel 2024, le persone che hanno richiesto asilo in Italia per la prima volta “sono aumentate del 16%, per raggiungere quota 151.000. La maggioranza dei richiedenti era originario di Bangladesh (33.000), Peru (16.000) e Pakistan (12 000)". Il più marcato incremento dal 2023 riguarda i cittadini bengalesi (9 700) e la più forte diminuzione i cittadini egiziani (-6 600). "Sulle 79.000 decisioni assunte nel 2024, 36% sono state positive", dichiara l'Ocse.

“Nel 2024, l'Italia ha accolto 169.000 nuovi migranti di lungo temine o permanenti (incluso i cambiamenti di statuto e la libera circolazione), ossia il 16 % in meno rispetto al 2023": è quanto si evince dalla scheda consacrata all'Italia delle Prospettive Ocse sulle Migrazioni internazionali 2025.

“Questo dato - spiega l'Ocse - include 23% di immigrati ammessi nel quadro della libera circolazione (Ue,ndr.), 10% di immigrati professionali, 61% per motivi famigliari e 5% umanitari". Sempre nel 2024, nel nostro Paese, sono stati rilasciati “20.000 permessi di soggiorno agli studenti in mobilità internazionale dell'insegnamento superiore e 17 300 a lavoratori migranti temporanei e stagionali (ad eccezione delle migrazioni intra-Ue)”.

“Malgrado il rallentamento della crescita economica, i mercati del lavoro nei Paesi dell'Ocse restano sotto pressione, con penurie persistenti di manodopera in settori critici. Queste penurie non sono solo cicliche, ma riflettono cambiamenti strutturali legati all'invecchiamento demografico. Se le migrazioni non possono risolvere le sfide poste dall'invecchiamento delle popolazioni sul mercato del lavoro dell'Ocse, possono contribuire ad attenuarne gli effetti": è quanto scrive il direttore per l'Occupazione, il Lavoro e gli Affari sociali dell'Ocse, Stefano Scarpetta, introducendo le Prospettive internazionali sulle migrazioni 2025.

“Gli immigrati - continua il testo - sono lavoratori essenziali non solo nei settori della salute e delle cure, ma anche in altri settori come l'agricoltura, l'edilizia, l'alloggio, la ristorazione o le tecnologie dell'informazione". Secondo il rapporto Ocse, "le migrazioni professionali, permanenti o temporanee, sono rimaste ben al di sopra dei livelli pre-pandemici malgrado un lieve calo nel 2004, rispettivamente 32% e 26% al di sopra dei livelli del 2019".

"Se i datori di lavoro svolgono un ruolo cruciale nell'attrarre talenti internazionali, sono anche essenziali per valorizzare le competenze degli immigrati già presenti nei Paesi di accoglienza”, puntualizza l'Ocse, sottolineando che al loro arrivo nel Paese di accoglienza, "gli immigrati percepiscono una remunerazione mediamente inferiore del 34% a quella dei lavoratori della stessa età e dello stesso sesso nati nel Paese" in questione. Tra l'altro, gli immigrati "non lavorano solo nei settori meno ben remunerati ma anche per quei i datori di lavoro che pagano meno in questi settori”.

"L'impegno con i Paesi terzi, la dimensione esterna è molto importante" in materia di migrazioni: lo ha dichiarato il commissario europeo alle migrazioni, Magnus Brunner, in conferenza stampa a Bruxelles in occasione della presentazione del rapporto Ocse 2025 sulle migrazioni internazionali. Prendendo la parola subito dopo il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, Brunner ha cominciato col sottolineare gli aspetti positivi dei migranti regolari. "Abbiamo bisogno dei loro talenti, della competenze e dell'energia", ha affermato il commissario, aggiungendo, tuttavia, che per avere migrazioni legali "sostenibili" è necessario “gestirle” nel modo corretto.

“Bisogna ascoltare le preoccupazioni nel dibattito pubblico". E lottare contro i "trafficanti di uomini", ha affermato, precisando che nell'Ue ci sono “delle leggi che vanno rispettate”. I trafficanti sono criminali" che “sfruttano i più vulnerabili. Questo non è accettabile per noi". Sull'asilo, "dobbiamo ovviamente rispettare i diritti fondamentali. Come Ue abbiamo una responsabilità, ma per farlo, abbiamo bisogno di un sistema d'asilo che unzioni. Essere sicuri che le procedure funzionino".

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