Ucraina, il vertice alla Casa Bianca non basta. Ecco che cosa vuole veramente Putin
Non è solo una questione di territori
Meeting Trump Putin in Alaska
Ucraina, il ruolo della Russia nel mondo dietro al conflitto. Putin e la sfida all'Ue
Il vertice alla Casa Bianca sull'Ucraina si è concluso con la possibilità che, entro due settimane, Putin e Zelensky si parlino direttamente. Un deciso passo avanti ma la vera svolta sulla guerra in Ucraina non è così vicina come sembra. I motivi sarebbero legati alle "motivazioni profonde" che spingono Putin a non fermarsi. A spiegarlo, in un'intervista all'AGI, è Giorgio Comai, ricercatore di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (Obct), piattaforma di ricerca dedicata all'Europa sudorientale e al Caucaso.
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Secondo Comai, per Vladimir Putin "ottenere il Donbass alle condizioni da lui dettate serve solo a dimostrare che il processo di costruzione di un nuovo rapporto di forza tra grandi potenze, in cui alla Russia venga riconosciuto lo status che pretende da anni, è incanalato sui binari giusti e su queste basi si potranno affrontare con gli Stati Uniti, da pari a pari, tutti gli altri dossier internazionali e bilaterali: dall'Iran alla Corea del Nord fino allo sfruttamento dell'Artico".
Le "cause profonde" che intende Putin implicano una visione del mondo per la quale "esistono dei Paesi sovrani, come la Cina, la Russia e gli Usa, e altri a sovranità limitata, in cui rientrano tutti i Paesi europei e l'Ucraina, destinati a subire le decisioni degli altri. Con questa guerra la Russia vuole rendere chiaro a quale dei due blocchi appartiene: non si piega alle decisioni altrui, ma le impone". È un approccio che l'Europa e l'Ucraina non possono accettare, ma che il presidente statunitense, Donald Trump, sembra condividere", conclude Comai.