Ucraina, si dimette il premier Shmyhal. Kallas: "Sanzioni a Putin? L'Ue non ha trovato l'accordo sul pacchetto"

Kallas: "Vogliamo un accordo politico sul 18esimo pacchetto sanzioni alla Russia, siamo molto vicini, spero che avvenga oggi, oggi o al massimo domani"

di Redazione

Donald Trump e Volodymyr Zelenskyy

Esteri

Ucraina, premier Shmyhal si dimette dopo 5 anni

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha rassegnato le dimissioni oggi, dopo oltre cinque anni di mandato. Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato ieri di voler proporre la vice di Shmyhal, Yulia Svyrydenko, per guidare il nuovo governo. "Ringrazio i nostri difensori, che stanno tenendo duro e proteggendo l'Ucraina", ha dichiarato Shmyhal in un post su Telegram annunciando le sue dimissioni.

Ha inoltre ringraziato Zelensky per la sua "fiducia" e la sua squadra per il loro "lavoro instancabile". Shmyhal sostituirà Rustem Umyerov come ministro della Difesa, il quale dovrebbe assumere la carica di ambasciatore a Washington. Il 49enne Shmyhal era primo ministro dal marzo 2020, ben prima dell'invasione russa su vasta scala del febbraio 2022.

È stato il primo ministro più longevo nella storia post-sovietica dell'Ucraina. Le ragioni del rimpasto non sono state ancora rese note. Secondo la Costituzione ucraina, il suo sostituto deve essere formalmente nominato dal Parlamento.

Ucraina, Kallas: "No accordo su 18esimo pacchetto sanzioni"

"Mi rattrista che non siamo riusciti oggi a raggiungere un accordo" sul diciottesimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina e "ora la palla è nel campo della Slovacchia". Lo dice l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, a Bruxelles al termine del Consiglio Affari Esteri.

Per Kallas un accordo "deve essere raggiunto", perché le trattative proseguono "da due mesi" e la Russia va "privata" dei mezzi usati per la guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, quando gli è stato chiesto perché l'accordo sul 18esimo pacchetto non è stato raggiunto, ha risposto: "Chiedete all'Ungheria e alla Slovacchia".

Ucraina, Kallas: "Usa condividano onere aiuti militari"

"Accogliamo con favore l'annuncio del presidente Donald Trump relativo all'invio di più armi all'Ucraina, anche se ci piacerebbe vedere gli Usa condividere l'onere" degli aiuti militari a Kiev. Lo dice l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Affari Esteri.

L'Unione Europea, prosegue, "continuerà ad accrescere i costi" che la Russia deve affrontare per la guerra in Ucraina, di modo che "fermare l'aggressione diventi l'unica strada" praticabile per Mosca. L'America e l'Europa, aggiunge, "lavorano insieme: e, se lavoriamo insieme, possiamo mettere pressione su Vladimir Putin perché negozi sul serio. L'unico modo per costringere Putin a mettere fine a questa guerra è forzargli la mano", conclude.

Ucraina, Ft: "Trump ha incoraggiato Zelensky a colpire in profondità la Russia"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incoraggiato privatamente l'Ucraina a intensificare gli attacchi in profondità sul territorio russo, chiedendo persino a Volodymyr Zelensky se potesse colpire Mosca nel caso gli Stati Uniti avessero fornito armi a lungo raggio a Kiev. Lo hanno riferito al Financial Times persone informate sulle discussioni. La conversazione in questione è avvenuta durante la telefonata del 4 luglio tra i due leader. “Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?”, avrebbe chiesto Trump durante la telefonata, secondo quanto riferito dalle due fonti. Zelensky avrebbe risposto:“Assolutamente. Possiamo farlo se ci date le armi”. 

Trump potrebbe dare a Kiev i missili Tomahawk 

Donald Trump ha valutato l'invio a Kiev di missili Tomahawk, capaci di colpire Mosca e San Pietroburgo, secondo il Washington Post, che cita una fonte propria. I Tomahawk non sono inclusi negli attuali pacchetti di aiuti, ma potrebbero esservi in seguito, se Trump decidesse di aumentare la pressione su Putin. Il Wp riporta inoltre che Washington potrebbe autorizzare l'Uraina a usare i 18 missili ATACMS a lungo raggio attualmente nel Paese alla loro massima gittata di 300 km. Kiev potrebbe colpire così basi militari, aeroporti e depositi di rifornimenti nel cuore della Russia. Il pacchetto potrebbe anche includere altri ATACMS.

Leggi anche: "Putin vuole più del 20% dell'Ucraina. Ma Trump non è stupido, cambierà strategia inviando i Patriot a Zelensky"

Leggi anche: Trump show al vertice Nato: "Putin? Credo sia solo mal consigliato. Faremo pagare alla Spagna il doppio dei dazi"

Trump non è pronto a rompere con Putin

Il presidente americano Donald Trump ha ribadito in una conversazione con la Bbc britannica la sua delusione verso il collega russo Vladimir Putin per la prosecuzione della guerra in Ucraina, ma ha aggiunto di non essere ancora pronto a una rottura. "Sono deluso, ma non ho chiuso con lui", ha detto Trump; "ma sono deluso", ha insistito. Pressato a spiegare come intende mettere fine a quello che lui stesso definisce "il bagno di sangue" della guerra russa ucraina, la risposta à stata: "Ci stiamo lavorando". 

Trump è tornato quindi a raccontare del suo ultimo colloquio telefonico con il presidente russo: "Abbiamo avuto una grande conversazione. Gli ho detto: 'Bene così, penso che siamo pronti ad avvicinarci a chiuderla' (la guerra). E poi lui ha tirato giù un palazzo a Kiev". Incalzato a seguire sulla Nato, che in passato egli aveva definito "obsoleta", il leader della Casa Bianca ha spiegato di aver cambiato idea, rivendicando alle sue pressioni il fatto che l'Alleanza Atlantica stia "diventando l'opposto" che obsoleta: un'organizzazione nella quale "ciascuno paga i suoi conti". Trump si è mostrato inoltre compiaciuto del "rispetto" che afferma di essersi visto tributare dagli altri leader nell'ultimo vertice Nato, inclusi quelli di "Germania, Francia e Spagna".

Pur sottolineando come in fondo gli alleati stiano "solo cercando di essere carini" dopo aver riconosciuto che ci vuole "un sacco di talento" per venire rieletti presidenti degli Usa con l'intervallo di un mandato. Molto positivo, infine, il suo giudizio sul rapporto con il Regno Unito del governo laburista di Keir Starmer, indicato fra l'altro a modello di un'intesa sul commercio e sui dazi.

Con parole di ottimismo sul futuro ruolo di Londra nel mondo e sul consolidamento della Brexit, dopo una gestione inizialmente "pasticciata". "Il vostro primo ministro mi piace davvero, anche se è un liberal", ha spiegato alla Bbc Trump, che vedrà sir Keir privatamente a fine mese in Scozia e sarà poi protagonista a settembre di un'inedita seconda visita di Stato nel Regno su invito formale di re Carlo III. Sovrano verso il quale ha ribadito il suo "grande rispetto", dicendo di non essersi sentito offeso dalle parole pronunciate di recente a Ottawa sulla sovranità canadese. "Non aveva scelta, ma ha parlato molto bene ed è stato rispettoso", ha sottolineato, ribadendo comunque che ora gli Usa "stanno negoziando con il Canada" in vista di un accordo "molto buono". 

Dall'Ue nuove sanzioni alla Russia

"Vogliamo un accordo politico sul 18esimo pacchetto sanzioni alla Russia, siamo molto vicini, spero che avvenga oggi, oggi o al massimo domani, c'è ancora un po' di lavoro da fare". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Esteri. Kallas ha poi definito come "positivi" i segnali che gli Usa hanno realizzato che Mosca non vuole la pace e serve dunque metterle pressione. "Spero che vadano avanti con le loro sanzioni o dazi", ha aggiunto. Per quanto riguarda il 18esimo pacchetto sanzioni dell'Ue, l'alto rappresentante ha confermato che l'opzione del tetto al prezzo del petrolio russa "è viva, la stiamo discutendo, anche se gli Usa non ne faranno parte". 

Incontro Lavrov-Xi

 Il capo della diplomazia russa Sergej Lavrov ha partecipato martedì a un incontro bilaterale a Pechino con il presidente Xi Jinping, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri russo. L'incontro si è svolto nell'ambito della partecipazione di Lavrov a una riunione dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (Ocs), secondo quanto riferito dalla stessa fonte. L'Ocs riunisce 10 paesi, tra cui Cina, Russia, Iran, India e Pakistan. Il suo obiettivo è quello di controbilanciare le organizzazioni occidentali e rafforzare la cooperazione in materia di politica, sicurezza e commercio.

Tra i temi affrontati dai due leader figurava la preparazione di una visita del presidente russo Vladimir Putin in Cina in occasione di un vertice dell'Ocs, secondo quanto riferito da Mosca. Lavrov si era incontrato domenica con il suo omologo cinese Wang Yi, in particolare per discutere della questione ucraina e delle “relazioni con gli Stati Uniti”, secondo Mosca.

La Cina, alleata diplomatica ed economica della Russia, non ha mai denunciato l'assalto che quest'ultima sta portando avanti dal febbraio 2022 in Ucraina, né ha chiesto il ritiro delle truppe russe. Pechino chiede tuttavia regolarmente la cessazione dei combattimenti, accusando i paesi occidentali di alimentare il conflitto armando l'esercito ucraino per respingere le forze russe. 

Tags: