Ucraina, Zelensky vola a Londra e ammette: "Non c'è accordo sul Donbass". Costa: "Non possiamo accettare le interferenze degli Usa”
L'annuncio di Meloni: "Il presidente ucraino verrà a Roma nei prossimi giorni"
Ucraina, Zelensky a Londra: "Non c'è accordo sul Donbass"
"Esistono visioni di Stati Uniti, Russia e Ucraina. E non abbiamo una visione unitaria sul Donbass". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista a Bloomberg, dopo che Trump lo ha criticato dicendosi "deluso" dal leader ucraino che a suo dire non ha ancora letto la proposta, mentre Mosca sarebbe "d'accordo" con il piano. Elementi del piano Usa richiedono ulteriori discussioni su una serie di "questioni delicate", tra cui le garanzie di sicurezza e il controllo sulle regioni orientali, ha detto Zelensky sottolineando che Kiev spinge per un accordo separato sulle garanzie di sicurezza.
Il presidente ucraino ha confermato la posizione di Kiev secondo cui le garanzie di sicurezza funzionano come il meccanismo di mutua difesa della Nato, noto come Articolo 5. Ma vuole sapere cosa gli alleati occidentali erano disposti a offrire, ha detto, con i negoziatori che stanno lavorando a un accordo separato che riguarda le garanzie. "C'è una domanda a cui io - e tutti gli ucraini - vogliamo una risposta: se la Russia dovesse di nuovo scatenare una guerra, cosa faranno i nostri partner", ha detto Zelensky nell'intervista telefonica.
Ucraina, Costa: "Non possiamo accettare le interferenze degli Usa”
"Se siamo alleati dobbiamo agire come alleati, e gli alleati non minacciano di interferire nella vita politica interna degli alleati, la rispettano: non possiamo accettare questa minaccia d'interferenza nella vita politica dell'Europa". Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa alla conferenza annuale del Delors Institute, sottolineando che gli Usa e l'Ue ormai "non condividono la stessa visione dell'ordine internazionale". "Gli Usa non possono rimpiazzare l'Europa sulla visione che abbiamo sulla libertà di espressione. La nostra storia dice che non c'è libertà di espressione senza liberà di informazione, che prevede il pluralismo. Non c'è la libertà d'espressione se la libertà di informazione è sacrificata per difendere i tecno-oligarchi degli Usa. Dobbiamo essere chiari su questo. Perché tra partner e amici non bisogna avere malintesi. Gli Usa restano un partner importante ma la nostra Europa deve essere sovrana su questo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa.
I leader di sette Paesi Ue a Von der Leyen: "Sì al prestito a Kiev sugli asset russi"
I leader di Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia, Finlandia e Irlanda scrivono ai presidenti del Consiglio europeo António Costa e della Commissione Ue, Ursula von der Leyen per esprimere sostegno alla proposta di un prestito di riparazione per Kiev e sottolineare l'urgenza di prendere una decisione al vertice in programma il 18 dicembre davanti alle "ambizioni imperialistiche della Russia" che "minacciano la sicurezza europea al di là dei confini dell'Ucraina".
"Considerando l'attuale entità e l'urgenza delle esigenze di bilancio e militari dell'Ucraina, sosteniamo con forza la proposta della Commissione di un prestito di riparazione finanziato dai saldi di cassa provenienti dai beni russi immobilizzati nell'Ue" scrivono i leader. "Oltre ad essere la soluzione più fattibile dal punto di vista finanziario e più realistica dal punto di vista politico, risponde al principio fondamentale del diritto dell'Ucraina al risarcimento dei danni causati dall'aggressione" aggiungono. "Il tempo è essenziale. Prendendo una decisione sul prestito di riparazione in occasione del Consiglio europeo di dicembre, avremo l'opportunità di mettere l'Ucraina in una posizione più forte per difendersi e in una posizione migliore per negoziare una pace giusta e duratura" sottolineano i leader, dicendosi "pronti a collaborare in modo costruttivo" coni vertici Ue per raggiungere questo obiettivo.
Ucraina, Trump contro Zelensky. Lui adesso cerca sostegno in Europa
"Abbiamo parlato con il presidente Putin e con i leader ucraini, compreso Zelensky, il presidente Zelensky. E devo dire che sono un po' deluso dal fatto che il presidente Zelensky non abbia ancora letto la proposta, almeno fino a poche ore fa", ha detto Trump ai giornalisti che lo hanno incalzato sul tappeto rosso dei Kennedy Center Honors. Da quando è stato presentato il piano americano, circa tre settimane fa, si sono tenute diverse sessioni di colloqui con gli ucraini a Ginevra e in Florida per cercare di modificare il testo a favore di Kiev. Il documento è stato presentato martedì anche a Vladimir Putin durante una visita a Mosca dell'inviato ufficiale americano Steve Witkoff e di Jared Kushner, genero del presidente americano e mediatore informale.
Leggi anche: Il Cremlino: "La strategia degli Usa sull’Europa è in linea con la visione della Russia"
"Stiamo già iniziando una nuova settimana diplomatica: ci saranno consultazioni con i leader europei. Innanzitutto, questioni di sicurezza, sostegno alla nostra stabilità, pacchetti di supporto per la nostra difesa. Innanzitutto, difesa aerea, finanziamenti a lungo termine per l'Ucraina. Naturalmente, parleremo anche di una visione comune, di posizioni comuni nei negoziati", scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram. "I rappresentanti dell'Ucraina hanno tenuto in questi giorni colloqui sostanziali con i rappresentanti del Presidente degli Stati Uniti d'America, e ora il Segretario del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa Nazionale Rustem Umerov e Andriy Gnatov, Capo di Stato Maggiore Generale, sono in viaggio verso l'Europa".
"Mi aspetto da loro - prosegue Zelensky - informazioni dettagliate su tutto, su tutto ciò che è stato detto ai rappresentanti americani a Mosca, sulle sfumature che gli americani sono pronti a modificare nei negoziati con noi, con i "russi". Ieri abbiamo parlato con Stephen Witkoff e Jared Kushner: vi ringrazio per la vostra disponibilità a collaborare 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I rappresentanti americani conoscono le posizioni ucraine di base, è stata una conversazione costruttiva, anche se non facile. Continuiamo a lavorare. Alcune cose potranno essere discusse solo di persona: Umerov e Gnatov mi riferiranno, e io parlerò anche con i leader europei: abbiamo in programma degli incontri a Londra e a Bruxelles". L'annuncio della premier Meloni: "Il presidente ucraino verrà a Roma nei prossimi giorni".