Usa, Biden piange per strage a Kabul ma conferma il ritiro: "Non perdoneremo"

Il presidente degli Stati Uniti: "L’attacco che stavamo aspettando è arrivato. Vi troveremo e ve la faremo pagare". Donald Trump chiede le sue dimissioni

 Joe Biden
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Usa, Biden piange per strage a Kabul ma conferma il ritiro

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sette ore dopo la strage all'aeroporto di Kabul in Afghanistan, costata la vita a centinaia di persone, tra questi anche 13 soldati americani, si presenta in conferenza stampa e quasi in lacrime dichiara: "Non perdoneremo e non dimenticheremo, vi troveremo e vi faremo pagare, difenderò la mia gente con tutti i mezzi che ho". Biden conferma però l'intenzione di ritarsi:

Afghanistan: Cnn, almeno 90 morti e 150 feriti

Aumenta il tragico bilancio delle vittime delle bombe che sono esplose nei pressi dell'aeroporto di Kabul. Secondo la Cnn, che cita fonti sanitarie afghane, sono rimasti uccise almeno 90 persone, mentre i feriti sono almeno 150.

"L’attacco che stavamo aspettando è arrivato. Completeremo la missione". Il presidente - si legge sul Corriere della Sera - comincia ricordando i caduti, i militari che sono «la spina dorsale dell’America», che difendono «i nostri valori di fronte al terrorismo», ha ricordato il figlio, il «buco nero nel petto». Biden ha promesso che la strage non resterà impunità. Intanto, l'ex presidente Usa Donald Trump lo attacca: "Si deve dimettere".

Il presidente - prosegue il Corriere - era rimasto tutta la giornata asserragliato con i suoi collaboratori prima nella «Situation room» poi nello Studio ovale, cancellati tutti gli impegni, compreso l’incontro previsto con il nuovo premier israeliano Naftali Bennett. È stato il suo giorno peggiore alla Casa Bianca, ricevendo notizie sempre più tragiche: il primo attacco, poi il secondo, i feriti americani che diventano morti, prima 4, poi dieci, poi almeno dodici e un numero imprecisato di feriti. Sarebbero circa 300 mila gli afghani, secondo le organizzazioni dei rifugiati, in pericolo per avere in qualche modo collaborato con gli alleati.