Venezuela pronto alla guerra con gli Usa, Maduro schiera l'esercito al confine al grido "lotta armata"
L'Onu chiede a Trump di spostare la portaerei Ford dal mare dei Caraibi. Si muovono anche Colombia e Regno Unito
Venezuela, le mosse di Maduro e Trump fanno temere il peggio
Rischia davvero di scoppiare una guerra dalle conseguenze imprevedibili tra Stati Uniti e Venezuela, le mosse di Trump da una parte e di Maduro dall'altra sono inequivocabili. Gli Usa hanno schierato la portaerei Ford nel mare dei Caraibi, proprio vicino alle coste di Caracas e Maduro ha schierato l'esercito ai confini e gridato alla "lotta armata". Il presidente ha ordinato martedì la creazione di comandi di difesa integrale – composti da cittadini, personale militare e funzionari pubblici – per "essere preparati" in caso di "conflitto armato", in un contesto caratterizzato dalla "minaccia" rappresentata, secondo il presidente, dal dispiegamento militare statunitense nelle acque caraibiche vicine al Paese. Il presidente ha emesso l'ordine firmando la "Legge del Comando per la Difesa integrale della nazione", approvata martedì dall'Assemblea Nazionale, controllata dal movimento chavista, che stabilisce gli obiettivi, le caratteristiche e le funzioni di questi organi.
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Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per le notizie in arrivo dai Caraibi, dove è annunciato l’arrivo della portaerei americana Gerald Ford, una mossa che rientra nelle pressioni Usa sul Venezuela. "Le nostre preoccupazioni - ha detto il portavoce dell’Onu - restano le stesse di quelle già espresse in precedenza. Il Segretario generale vuole assicurarsi che non vi sia un’ulteriore escalation nelle acque al largo dell’America Latina. Vi ricordo quanto dichiarato dall’Alto commissario per i diritti umani, Volker Türk, che ha espresso le sue preoccupazioni, anche in merito alla possibilità di esecuzioni extragiudiziali”, riferimento ai raid in acque internazionali in cui gli Stati Uniti hanno ucciso presunti narcotrafficanti.
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha ordinato martedì la sospensione della condivisione di informazioni di intelligence con le agenzie di sicurezza statunitensi in risposta agli attacchi missilistici di Washington contro presunte imbarcazioni dedite al narcotraffico nei Caraibi e nel Pacifico. Petro ha descritto gli attacchi, ordinati da Donald Trump, come "esecuzioni extragiudiziali", che hanno causato l'affondamento di 20 imbarcazioni e almeno 76 morti. "A tutti i livelli dei servizi di intelligence delle forze di pubblica sicurezza è stato ordinato di sospendere tutte le comunicazioni e altri rapporti con le agenzie di sicurezza statunitensi", ha annunciato Petro sui social media. Ha aggiunto che la decisione "rimarrà in vigore finché continueranno gli attacchi missilistici contro le imbarcazioni". Anche il Regno Unito ha smesso di condividere informazioni di intelligence con gli Usa nella zona.