Venezuela, Trump: "Maduro vuole parlare con me, non lo escludo. Vedremo come andrà a finire"

Prove di dialogo, ma continuano anche gli attacchi degli Usa nel mare dei Caraibi. Colpita una nave di narcos: tre morti

di Marco Santoni
Esteri

Venezuela, possibile colloquio Trump-Maduro. Il tycoon: "Vorrebbero parlare, vedremo"

La possibile guerra tra Venezuela e Stati Uniti allarma il mondo. Trump nei giorni scorsi aveva detto: "Ho preso una decisione", senza specificare di che cosa si trattasse e tra le ipotesi proposte dal Pentagono al presidente americano c'erano anche l'attacco di terra e un commando per uccidere Maduro. Ma nelle ultime ore qualcosa sembra essere cambiato. Trump ha accennato a possibili imminenti colloqui con il suo omologo venezuelano Nicolas Maduro . "Potremmo avere alcuni colloqui con Maduro, e vedremo come andrà a finire", ha detto Trump ai giornalisti all'aeroporto internazionale di Palm Beach in Florida, aggiungendo: "Vorrebbero parlare".

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Intanto nella lotta degli Usa al traffico di stupefacenti ieri c'è stato un nuovo attacco americano contro una nave per il trasporto della droga nel Pacifico. "I tre narcoterroristi a bordo sono stati uccisi", afferma il Southern Command. Ma il dispiegamento militare nel mare dei Caraibi è già allarmante. Posizionata al largo del Paese la Ford, la portaerei più grande del mondo, arrivata nella regione alcuni giorni fa. Oltre a quella che viene descritta come la "piattaforma da combattimento più letale" della Marina Usa, gli Stati Uniti hanno radunato circa 15.000 militari, insieme a più di una decina di navi da guerra, tra cui un incrociatore, un cacciatorpediniere, una nave comando di difesa aerea e missilistica, navi d'assalto anfibie e un sottomarino d'attacco. Hanno anche schierato 10 caccia avanzati F-35 a Porto Rico.

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