Fabrizio Vigo (SevenData) a DNE 2025: "Solo dati di qualità per guidare le imprese del Triveneto nei nuovi mercati"
Il manager è intervenuto il 20 ottobre a Padova nel panel “Export e Made in Italy: quali sfide per le imprese del Nord Est”.
Fabrizio Vigo a Direzione Nord Est 2025.
Fabrizio Vigo (SevenData) a Direzione Nord-Est: "Solo dati di qualità per guidare le imprese del Triveneto nei nuovi mercati"
Si è tenuta a Padova il 20 ottobre la prima edizione di Direzione Nord-Est, l’evento promosso dalla Fondazione Stelline in collaborazione con SEC Newgate Italia. L’iniziativa ha riunito oltre cinquanta relatori tra politici (a livello locale, nazionale ed europeo), oltre a rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati, aziende e mondo accademico. Ampio spazio è stato riservato al Made in Italy con il panel dal titolo “Export e Made in Italy: quali sfide per le imprese del Nord-Est”. L’incontro ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche di Fabrizio Vigo, amministratore delegato di SevenData, il cui intervento si è incentrato sulla capacità delle imprese nordorientali italiane di valorizzare la qualità manifatturiera e la specializzazione produttiva, ma anche dei problemi che esse possono incontrare.
"Trivenento fondamentale sia nell'export interno che verso gli USA"
«Il Triveneto è una macroregione fondamentale nell’export italiano. Il Veneto si posiziona al terzo posto, il Friuli all’ottavo e il Trentino-Alto Adige all’undicesimo posto», afferma Fabrizio Vigo a margine del panel. «Ma il Triveneto è forte anche nell'export verso gli Stati Uniti. Il Veneto vede gli USA come mercato di destinazione al terzo posto, il Friuli al primo, il Trentino al secondo».
"L'impatto dei dazi in Triveneto è inferiore rispetto ad altre aree"
Guardando al dettaglio delle esportazioni, Vigo evidenzia una nota positiva: «C’è una certa articolazione e distribuzione settoriale dell’export di queste tre regioni rispetto agli Stati Uniti». Questo significa che «c’è una certa diversificazione del rischio, senza una eccessiva concentrazione in un settore». Tale equilibrio consente al Triveneto di essere meno vulnerabile rispetto ad altre aree del Paese in caso di shock o barriere commerciali. «L’impatto dei dazi è un pochettino inferiore rispetto ad altre regioni o ad altri settori più concentrati».
Tuttavia, non mancano elementi di preoccupazione. «La notizia un po’ meno buona», spiega Vigo, «è che i settori più importanti dell’export del Triveneto non hanno una marginalità, una redditività così elevata». Le imprese del territorio, infatti, «parlano di redditività intorno al 10-12%». Ciò rende difficile intervenire sui prezzi per assorbire l’impatto dei dazi: «Una manovra sui prezzi per compensare l’effetto dei dazi non è così facilmente fattibile». Se le marginalità sono limitate, ridurre i prezzi «rischia di impattare negativamente sulla redditività delle imprese», compromettendo la sostenibilità economica stessa dell’export. Un equilibrio delicato, che impone scelte più strategiche e meno reattive.
"Le scelte delle imprese devono poggiare su dati di qualità per produrre decisioni informate"
Di fronte a questo scenario, per Vigo la leva fondamentale è la conoscenza: «Valutando bene gli impatti di una certa decisione, la leva prezzi non è necessariamente fattibile. L’alternativa è trovare strategie di diversificazione, di penetrazione di mercati diversi o di presenza produttiva diretta nei mercati colpiti dai dazi». Ma per costruire queste strategie serve una base solida: «È fondamentale guardare i dati, prendere decisioni informate». Le scelte delle imprese devono poggiare su «dati di qualità, conoscenza dei mercati e delle imprese target». In altre parole, sottolinea Vigo, «i dati devono entrare nei processi produttivi e commerciali nella maniera più fluida possibile».
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