ANBI: in Maremma dighe mobili per un’irrigazione efficiente e adattata al clima

Gargano (ANBI): "Quanto si sta realizzando in Maremma è un diverso esempio del principio alla base del Piano Invasi da noi proposto: trattenere l’acqua, quando c’è per utilizzarla nei momenti di bisogno"

di Redazione
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ANBI: in Maremma un nuovo sistema di dighe mobili per un’irrigazione sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici

L’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi, con il rapido alternarsi di periodi di siccità e abbondanti piogge, impone soluzioni capaci di adattarsi alle mutevoli condizioni determinate dalla crisi climatica. In questo scenario, la gestione dell’irrigazione rappresenta una delle principali sfide per il futuro dell’agricoltura nelle regioni mediterranee. In Maremma, è in fase di completamento un progetto innovativo che risponde a questa esigenza: sono infatti terminati i lavori per l’installazione di un sistema di sbarramenti mobili in gomma flessibile lungo i canali di bonifica Padulino e Barbicato, ad Alberese, nel territorio di Grosseto.

L’impianto, destinato a supportare le produzioni agricole di qualità nelle aree limitrofe al Parco Regionale della Maremma, sarà impiegato per l’irrigazione del comprensorio “Piana dell’Alberese”, sotto la gestione del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud. Oltre ai benefici diretti per le aziende agricole, l’intervento apporterà vantaggi ambientali significativi.

Il funzionamento è semplice", spiega Valentina Chiarello, Direttore dei lavori. "Con l’opera di presa sul fiume Ombrone si preleva l’acqua, che viene invasata in una rete di canali a cielo aperto, grazie ad un sistema di dighe gonfiabili. Saranno poi i consorziati a distribuire l’acqua nei loro appezzamenti tramite pompe”.

Il sistema è stato concepito per garantire la sicurezza idraulica del territorio anche in caso di piena dell’Ombrone: al termine della stagione irrigua, infatti, le dighe vengono sgonfiate, le pompe rimosse e la tubazione di mandata chiusa.

L’adattamento alla crisi climatica deve affrontare la complessità del fenomeno, affrontandone le svariate conseguenze: per questo, innovazione e ricerca, ma anche infrastrutture, manutenzione e promozione della cultura idrica sono i capisaldi della nostra strategia di resilienza”, afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Quanto si sta realizzando in Maremma è un diverso esempio del principio alla base del Piano Invasi da noi proposto con Coldiretti: trattenere l’acqua, quando c’è per utilizzarla nei momenti di bisogno”, sottolinea Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Le operazioni di collaudo si concluderanno entro il 31 dicembre, consentendo di attivare l’irrigazione nella parte settentrionale del comprensorio già nella prossima stagione, su una superficie di circa 400 ettari. Il Consorzio di bonifica Toscana Sud potrà avviare il pompaggio tra il 1° aprile e il 30 settembre di ogni anno, per una portata massima di 400 litri al secondo e un volume annuo complessivo non superiore a 2.100.000 metri cubi, con una portata media di 68,70 litri al secondo. I test iniziali hanno già fornito risultati positivi: in 26 ore di attività sono stati prelevati 17.800 metri cubi d’acqua, equivalenti a 190 litri al secondo, prestazione perfettamente in linea con il funzionamento ottimale delle due pompe installate.

Il progetto prevede complessivamente tre dighe mobili, anche se la più grande deve ancora essere realizzata. “L’importo complessivo del progetto", precisa il Presidente del Consorzio di bonifica Toscana Sud, Federico Vanni, "era superiore al finanziamento da 1.140.000 euro, concesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il Piano Straordinario di Interventi nel Settore Idrico”. Per questo motivo, la gara d’appalto è stata bandita prevedendo la possibilità di realizzare, oltre alle opere coperte dal finanziamento ministeriale, ulteriori interventi, come il sistema di telecontrollo e la costruzione della diga mobile principale sul canale Essiccatore dell’Alberese. Il Consorzio è attualmente impegnato nella ricerca di ulteriori risorse economiche per completare l’opera.

“Abbiamo presentato", aggiunge Federico Vanni, "il progetto di miglioramento funzionale dell’impianto d’irrigazione in un bando regionale per il supporto ad interventi su infrastrutture irrigue consortili pubbliche e siamo stati ammessi in graduatoria. Ci auguriamo di poter ottenere il finanziamento nei primi mesi del 2026, così da poter completare tutti i lavori e servire le circa 100 aziende agricole, presenti su oltre mille ettari, già nella stagione 2027”.

Il progetto è stato sviluppato in stretta collaborazione con il Parco della Maremma, come sottolinea ancora Vincenzi: “Abbiamo condiviso questo progetto con il Parco della Maremma perché il mantenimento di adeguati livelli idrici nei canali, oltre a rispondere alle necessità irrigue dei consorziati, contribuisce a sostenere i naturali processi di ricarica delle falde, rappresentando un importante servizio ecosistemico”. A conclusione, Gargano evidenzia le prospettive future: “L’irrigazione è uno degli scopi istitutivi del nostro sistema consortile; per questo ci aspettano nuove sfide come la lotta all’intrusione del cuneo salino”.

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