ANBI presenta in Germania il modello italiano d’irrigazione collettiva per la sfida climatica europea

Vincenzi (ANBI): "La nostra capacità di coniugare innovazione tecnologica, partecipazione degli utenti, sostenibilità ambientale nel segno dell’autogoverno e della sussidiarietà è un esempio virtuoso"

di Redazione Corporate
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ANBI porta il modello italiano d’irrigazione collettiva in Germania per promuovere la resilienza climatica europea

Il modello italiano di irrigazione collettiva, diffuso anche in Emilia-Romagna, è stato al centro di un confronto significativo con il sistema tedesco del Nord della Baviera. Qui, infatti, l’irrigazione è ancora largamente basata sull’autoapprovvigionamento e manca una rete infrastrutturale collettiva. A presentare il “know-how” italiano è stata una delegazione composta da rappresentanti di ANBI Emilia-Romagna e del Consorzio C.E.R. - Canale Emiliano Romagnolo, nel corso di una visita tecnico-istituzionale a Würzburg, nel cuore della Franconia. L’incontro con le principali autorità del bacino del fiume Meno ha offerto l’opportunità di esplorare possibilità concrete per sviluppare strategie comuni nella gestione della risorsa idrica, con particolare attenzione alla creazione di infrastrutture condivise e all’impiego di strumenti digitali per prevedere i fabbisogni irrigui, sviluppati dal Centro di Ricerca “Acqua Campus” di Budrio, in provincia di Bologna.

La nostra capacità di coniugare innovazione tecnologica, partecipazione degli utenti, sostenibilità ambientale nel segno dell’autogoverno e della sussidiarietà è un esempio virtuoso, che può ispirare altri territori europei nella costruzione di sistemi resilienti e condivisi” ha sottolineato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue e di ANBI Emilia-Romagna.

Questa missione in Germania si inserisce nel progetto europeo ARSINOE, sostenuto dal programma Horizon 2020, che mira a promuovere un’innovativa governance delle risorse idriche per facilitare l’adattamento ai cambiamenti climatici. Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del Consorzio C.E.R., ha evidenziato come il modello di gestione irrigua dei Consorzi di bonifica emiliano-romagnoli costituisca un unicum a livello europeo.

Durante i tre giorni di visita, la delegazione italiana, formata da amministratori e ricercatori, ha avuto modo di visitare importanti siti locali dedicati all’efficienza irrigua e di confrontarsi direttamente con esperti scientifici, autorità idriche e rappresentanti delle utility del territorio, condividendo le proprie conoscenze su strategie di resilienza, sull’uso degli invasi aziendali per la gestione dell’acqua e sull’impiego di strumenti come IRRIFRAME, il sistema di miglior consiglio irriguo promosso da ANBI.

Il nostro sistema è un laboratorio a cielo aperto, cui guarda un crescente numero di Paesi per individuare soluzioni di adattamento alla crisi climatica. L’attenzione di aree scevre da problematiche idriche fino a poco tempo fa dimostra quanto l’estremizzazione degli eventi meteo sia problema, che ormai accomuna l’intera Europa e cui la UE deve dare una risposta complessiva, ma articolata sulle specificità territoriali” ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Nicola Dalmonte, Presidente del Consorzio C.E.R. e membro della delegazione, ha evidenziato come momenti di confronto come quello di Würzburg siano fondamentali per migliorare continuamente: l’interscambio di buone pratiche e l’analisi comparativa con altri contesti europei permettono di affinare le strategie e rafforzare la cooperazione internazionale.

Infine, Stefano Francia, Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna e anch’egli parte della delegazione, ha concluso ricordando che “la gestione sostenibile dell’acqua è una sfida, che possiamo vincere solo attraverso la collaborazione e l’innovazione per garantire la produzione alimentare di qualità e la tutela degli ecosistemi rurali”.

L’iniziativa si è chiusa con un dibattito aperto tra tutti i partner e i portatori di interesse locali, consolidando il ruolo del progetto ARSINOE come piattaforma europea di scambio e cooperazione per sviluppare soluzioni concrete di resilienza climatica.

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