ANBI sostiene la decisione del Tribunale di Sassari sul diritto d’accesso ai Consorzi

Gargano (ANBI): "L’ordinanza del Tribunale sassarese rappresenta un segnale chiaro a tutela di tutte le aziende agricole che dipendono dall’acqua"

di Redazione
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ANBI: il Tribunale di Sassari conferma il diritto dei Consorzi di bonifica ad accedere ai terreni per garantire la manutenzione delle reti irrigue

Il Tribunale di Sassari ha stabilito che il conduttore di un terreno, all’interno del quale siano presenti impianti e infrastrutture di un Consorzio di bonifica, è tenuto a consentire l’accesso al personale tecnico incaricato della manutenzione, soprattutto in situazioni di emergenza. La recente ordinanza, che ha condannato i resistenti anche al pagamento delle spese legali, rappresenta un punto di riferimento giurisprudenziale destinato a fare scuola.

Il caso trae origine da quanto accaduto lo scorso luglio in uno dei comprensori del Consorzio di bonifica Nord Sardegna. La rottura di una condotta irrigua aveva causato l’interruzione della fornitura idrica a numerose aziende agricole della zona. Quando i tecnici del Consorzio e l’impresa incaricata degli interventi urgenti si erano recati sul posto per eseguire la riparazione, si erano trovati di fronte a resistenze e impedimenti opposti dal conduttore del terreno interessato, che più volte aveva negato l’accesso all’area.

La controversia era quindi arrivata in sede giudiziaria, dove il giudice ha confermato la piena legittimità dell’operato del Consorzio. “La decisione del giudice", commenta Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, "ha confermato non solo il diritto, ma anche il dovere del Consorzio di bonifica ad accedere ai fondi attraversati dalle condotte per eseguire le manutenzioni necessarie, indipendentemente dalla presenza di plantumazioni o manufatti”.

Sulla stessa linea l’intervento di Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI: “L’ordinanza del Tribunale sassarese rappresenta un segnale chiaro a tutela di tutte le aziende agricole che, soprattutto nei mesi estivi, dipendono dall’acqua per garantire la sopravvivenza delle colture”.

Il Presidente del Consorzio di bonifica Nord Sardegna, Toni Stangoni, ha ricordato come casi di questo tipo siano poco frequenti: “È raro che i tecnici e le imprese, che eseguono la manutenzione idraulica, si trovino sbarrati gli accessi ai fondi soprattutto in caso di guasti, perché i consorziati sono consapevoli che si tratta di una rete irrigua, estesa per chilometri e che attraversa diverse proprietà. Il caso, che si è verificato a Luglio, andava però in direzione opposta a questo fondamentale spirito di collaborazione, che è alla base del funzionamento di un consorzio". 

Il Direttore Generale dell’ente consortile sardo, Giuseppe Bellu, ha sottolineato la portata della decisione: “Con questo pronunciamento il Tribunale ha fissato un precedente giurisprudenziale di grande valore per tutti, riaffermando il principio che la gestione e la salvaguardia del servizio irriguo, bene primario per l’agricoltura, non possono essere ostacolate da iniziative individuali”.

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