Lilli Gruber sfida Meloni: "L'aspetto a Otto e Mezzo, di cosa ha paura? "

La conduttrice di La7 su Trump: "Non è una 'simpatica canaglia'; è un leader sempre più autocratico"

di Matteo Posci
Lilli Gruber Giorgia Meloni
MediaTech

Lilli Gruber lancia la sfida a Giorgia Meloni: "Per lei le porte di Otto e Mezzo sono sempre aperte. Il rifiuto del confronto è un segnale di debolezza"

Lilli Gruber è pronta a partire con la nuova stagione di Otto e Mezzo su La7 e ha deciso di iniziare con una provocazione a Giorgia Meloni. "Per lei le porte di Otto e mezzo — trasmissione che ha ampiamente frequentato prima di diventare presidente del Consiglio — sono sempre aperte", ha detto in una lunga intervista a Il Corriere della Sera.

La conduttrice afferma di ricordare "una Giorgia Meloni giovane leader della destra che, con il suo piglio spavaldo e aggressivo, non temeva di rispondere alle critiche. Oggi cosa le fa tanta paura? Chiunque la consigli su questo fronte, la consiglia male. Il rifiuto del confronto è un segnale di debolezza. È per questo che anche da noi vengono attaccati e delegittimati sistematicamente i poteri di controllo, dai giornalisti alla giustizia".

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Lilli Gruber ci tiene poi a chiarire la questione se la sua trasmissione sia o meno di parte: "Io faccio la giornalista, non la politica. E il giornalismo è critico con tutti, o non è. Chi è al potere ha l’obbligo della cosiddetta accountability, di rendere conto del suo operato. Per quanto riguarda la mia “parte”, è quella di sempre: la Costituzione, i valori democratici e la correttezza professionale".

Gruber sul governo: "C’è tanta propaganda, tanta polarizzazione"

Per quanto riguarda il bilancio degli ultimi tre anni di governo della Destra: "L’economia non crolla ma boccheggia. Il ceto medio è impoverito. La sanità pubblica è in forte difficoltà. Gli sbarchi di migranti non sono diminuiti rispetto all’anno scorso. Sul piano internazionale l’Italia va a ricasco di Trump, e in Europa la Meloni mantiene un’ambiguità di fondo sulle questioni cruciali. Oltre a questo, c’è tanta propaganda, tanta polarizzazione, tanti nuovi reati inutili, e un nemico al giorno per tenere alta la tensione".

Gruber fa anche le sue previsioni sulle prossime elezioni: "La Meloni è forte nei sondaggi e ha un governo per ora stabile. Ma ha anche molte divisioni nella sua maggioranza, a partire dalla questione dei candidati alle regionali. E la tornata di referendum sarà sicuramente insidiosa per una leader che ha così tanto personalizzato l’immagine del governo".

Gruber su Trump: "Utilizza la menzogna come unico registro di comunicazione"

La conduttrice e tra i volti principali di La7 comunque non si risparmia nelle critiche a Donald Trump che "corrode la democrazia americana, delegittima le organizzazioni che garantiscono il diritto internazionale, fa valere il diritto della forza invece della forza del diritto, destabilizza l’economia mondiale. Inoltre utilizza in modo scientifico la menzogna come unico registro di comunicazione. Non è una 'simpatica canaglia'; è un leader sempre più autocratico, figura che l’Occidente pensava di avere archiviato per sempre".

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Parlando dell'omicidio di Charlie Kirk, secondo Gruber la Meloni "dovrebbe dire con chiarezza chi, in ambito politico, avrebbe 'festeggiato'. Nessuno, ci risulta. Le sue accuse sono generiche, infondate e strumentali, e servono solo a generare quell’odio e quella tensione che dice di voler combattere. Ci vorrebbe maggiore cautela a seguire acriticamente il bullo-in-chief Trump, straordinario fomentatore di odio e disprezzo. Che ha subito attaccato i democratici, bollandoli come 'pericolosi e orrendi', responsabili della violenza in America".

Gruber: "Su Gaza lascio il giudizio alla Corte penale internazionale, storici e giuristi"

Gruber invece sembra non volersi sbilanciare sul genocidio a Gaza. "Lascio il giudizio alla Corte penale internazionale, agli storici e ai giuristi che se ne stanno occupando.  - afferma la giornalista - Di certo a Gaza è in corso una tragedia epocale. E mi chiedo cosa stiano facendo in concreto le nostre classi dirigenti per fermare la carneficina quotidiana della destra oltranzista di Netanyahu, che sta inoltre destabilizzando tutta l’area del Medioriente. Vedi l’attacco al Qatar, alleato dell’Occidente e fino a ieri dello stesso Israele".

Per la prima puntata di Otto e Mezzo saranno ospiti il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, il giornalista e conduttore di diMartedì Giovanni Floris, l'editorialista del Corriere della Sera Beppe Severgnini e la notista politica de Il Sole 24 Ore Lina Palmerini.

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