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Ranucci trasloca dalla Rai a La7? Il conduttore esce allo scoperto: "Con Cairo sarà un incontro tra persone normali, ma non significa che lascio"
Il giornalista e conduttore del programma Rai Report: "C’è stato un contatto, c’è stata una proposta e probabilmente ci incontreremo"

Ranucci conferma l'incontro con Cairo: "C'è stato un contatto per un libro. Addio alla Rai? Di fronte a decisioni che penalizzano la mia squadra non vorrei essere costretto a portarla da un’altra parte"
Sigfrido Ranucci conferma le ultime voci in merito a un incontro a fine mese con Urbano Cairo durante la presentazione del suo libro "La Scelta" nell'ambito di un'iniziativa organizzata dal Pd a Grotteria, in provincia di Reggio Calabria.
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"La ricostruzione delle agenzie è stata abbastanza veritiera. – ha affermato Ranucci – È vero che c’è stato un contatto con la casa editrice di Cairo per la proposta di un libro che nasce in seguito anche al successo de 'La Scelta'. C’è stato un contatto, c’è stata una proposta e probabilmente ci incontreremo, ma ci incontreremo come due persone che si stimano per il lavoro che fanno ciascuna del suo ruolo ma questo non significa che lascerò la Rai. Insomma, io sono nato, ho vissuto alla Rai. Devo tantissimo: per me la Rai è un luogo ancora oggi di grande libertà, quello di Cairo è un luogo di altrettanta libertà però io la maglietta del servizio pubblico me la sento cucita addosso”.
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“Quello che non vorrei – ha aggiunto il volto di Report – è trovarmi di fronte a delle condizioni che toccano la mia squadra, che penalizzano la mia squadra ed essere costretto ad andare a portare la mia squadra da un’altra parte. Questo non lo vorrei mai fare".
Ranucci durante il dibattito sulla libertà di stampa ha spiegato che "la categoria dei giornalisti avrà le sue responsabilità ma è anche vero che le condizioni in cui ci portato la politica e il fatto di essere in mano a editori impuri ci ha reso tutti più deboli. Io non so quello che potrei fare fuori dalla Rai, però io credo che invece il giornalismo si possa interpretare solo in questa maniera. Io vorrei dei giornalisti indipendenti, dei giornalisti che abbiano la forza e il coraggio di essere indipendenti perché quella è la garanzia dell’informazione. I giornalisti che indipendentemente dal governo che c’è, possano occuparsi di chi amministra perché quello è il ruolo di cane da guardia della democrazia”.
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Ranucci poi è tornato sul suo possibile trasferimento a La7 aggiungendo che: "Oggi ho visto un articolo vergognoso del Giornale, cioè che io me ne andrei perché ho paura di essere condannato dal Garante della privacy. Con 220 querele e 125 milioni di euro (di richieste di risarcimento, ndr.), il problema è il Garante della privacy? Bisogna essere deficienti per scrivere un articolo del genere però è così. La delegittimazione continua. Io mi chiedo per chi scrive quel collega? Per un giornale che è mano a un politico, Angelucci, che è il più assenteista del Parlamento. Questo è un altro esempio del Paese malato. Se ne esce con un’informazione libera difendendo la nostra prerogativa di essere liberamente informati perché altrimenti non riuscirei mai a fare delle scelte consapevoli".