Nina Zilli-Finley: "Quello sbagliato? Tormentone dell'estate cavalcando l'onda dei Beach Boys. Il nostro brano underdog, senza stereotipi e..." - L'intervista ad Affaritaliani
I Finley e Nina Zilli hanno lanciato la hit estiva 'Quello sbagliato'. "La frase che identifica la nostra canzone? 'Il musicista sì, ma di lavoro che fai?' In Italia la musica non viene presa così spesso sul serio". L'intervista ad Affaritaliani.it
Nina Zilli-Finley: "Quello sbagliato? Tormentone dell'estate cavalcando l'onda dei Beach Boys. Il nostro brano underdog, senza stereotipi e..." - L'intervista ad Affaritaliani.it
“Quello sbagliato”? Va in onda il duetto dell’estate 2025 targato Finley-Nina Zilli.
Come nasce la vostra collaborazione?
"Da un messaggio WhatsApp che le ho inviato a febbraio o marzo nel cuore della notte - credo un venerdì o un sabato sera - lei si sarà detta 'Chi è questo?' C'era questa traccia a cui avevamo lavorato in studio ed eravamo molto convinti che potesse dirci di sì, perché le sonorità e tutta una serie di cose si sposavano alla perfezione con la sua vocalità e il suo modo di interpretare i pezzi", spiega Pedro (Marco Pedretti, The Voice) raccontando ad Affaritaliani.it com'è nata questa canzone che regala un sapore anni 60', ma, ascoltandola e riascoltandola, senti poi anche altri ingredienti che spaziano nel tempo e nelle emozioni.
Già, perché il brano, uscito nei giorni scorsi, sta conquistando le radio e il cuore del popolo musicale per la sua vena romantica, unita a un ritmo che trasmette voglia di cantare e ballare sotto i cieli e le stelle d'estate. Magari nelle serate d'agosto in spiaggia davanti a un falò, piuttosto che in una discoteca all'aperto in riva al mare...
Un cocktail musicale che ha convinto prima di tutti Nina Zilli...
"I surf, tutta la musica californiana seguente... nella mia gavetta io facevo anche parte di quegli anni lì. Poi loro (i Finley' ndr) sono esplosi e io li guardavo da sotto i palchi. E' tutta musica che ho sempre amato. Io avrei detto di sì a questa collaborazione anche senza aver ascoltato la canzone", sottolinea la cantante piacentina.
"Secondo me no, però... non potevi dirci di no con questo brano, perché era perfetto per mettere in piedi questa collaborazione. La visione che avevamo avuto su questo pezzo si è poi tramutata in realtà, ci siamo trovati bene in studio. E credo che questa sintonia che si è creata, si senta e si vede gustando il videoclip", chiosa Pedro.
Perché questo brano può candidarsi a tormentone dell'estate 2025?
"Perché... è quello sbagliato", risponde prontamente Nina Zilli.
"Perché è diverso dagli altri e in realtà.. è quello giusto", sorride Pedro. "E' genuino rispetto ad altri prodotti, è una canzone senza tempo. Per quanto abbiamo seguito questa corrente musicale più vintage, anni '60, questa scelta aiuta il brano a essere non 'istant', ma più largo. Non unicamente estivo, seppure il surf ti rimanda direttamente a quella tipologia di immaginario 'California e spiaggia'"
"E poi abbiamo cercato di non seguire standard, usare stereotipi o formulette magiche. E questa è probabilmente la forza del brano, essere diverso e 'underdog'. Quindi partire svantaggiato, come ci è sempre piaciuto, nella storia le grandi rimonte sono sempre più emozionanti", racconta Ka (Carmine Ruggiero)
"Ogni tanto non sarebbe male partire da favoriti. Fa figo nella narrazione, però...", gli risponde ridendo Pedro.
"La rivincita dei Nerd", scherza Nina Zilli, citando un film cult anni '80, tra le risate generali.
Tra le canzoni che hanno maggiormente ispirato 'Quello sbagliato' ce n'è qualcuna preponderante?
"Diverse. La cosa più mainstream e identificativa di quel genere sono i Beach Boys. Siamo cresciuti guardando film che attingevano dalla musica-surf tutta una serie di cose", spiega Pedro.
"Mi ricordo quando c'era soltanto un po' di arrangiamento musicale, ma ancora mancava il testo pensavamo ai Beach Boys, all'intro del film 'Senti chi parla' dove c'è 'I Get Around' - sottolinea Dani (Danilo Calvio) - A un certo punto siamo venuti fuori con 'Ma mettiamoci anche dello Ska, magari anche delle trombe'. Poi non è stato fatto, però comunque stavamo pensando a tutto quel mondo"
Quali sono i tormentoni estivi dei vostri cuori?
"Potrei averne diversi per diversi motivi. Magari non sono tormentoni veri... Uno su tutti è Tonino Carotone e il suo 'Me Cago En El Amor' ('È un mondo difficile E vita intensa Felicità a momenti E futuro incerto' ndr), pur essendo una canzone che di estivo non aveva tanto, ma per me lo è stata", ricorda Nina Zilli
"Mi viene in mente un altro tormentone il cui background ha delle zone di intersezione, 'La grande onda' del Piotta. Si torna un po' al surf ('Noi siamo i giovani, i giovani più giovani Siamo l'esercito, l'esercito del surf', ndr) - spiega Pedro - Canzone che ricordo con grandissimo piacere"
"Tra i tormentoni non convenzionali, penso a 'Vieni a ballare in Puglia' di Caparezza. E' scritta con una testa gigantesca eppure, per assurdo, per tanti è stata travisata. Invece tra quelli più frivoli dico i Chumbawamba e al loro Tubthumping ('I get knocked down But I get up again....' ndr). Quella roba lì mi fa volare", racconta Ka (Carmine Ruggiero)
"Chumbawamba fecere quel disco... devastante", concorda Nina Zilli
Cavalcando l'onda dell'estate non pensate a proseguire la collaborazione Finley-Nina Zilli sino al mare di... Sanremo?
"L'estate e Sanremo sono i due momenti dove si concentra tutta l'attenzione e gran parte dell'indotto musicale. Dire a priori no a un'opportunità del genere, più che altro mi sembra ipocrita' confessa Pedro
"Se Carlo Conti di dicesse 'Nina, raga, dovete venire per forza' che gli diciamo di no?" - dice ridendo Nina Zilli - Sarebbe stupido. Ci vorrebbe la canzone giusta però"
"Un conto è farlo con un brano che ti rappresenta è allora diventa tutto più facile. Se invece per andare ti snaturi, poi diventa continuare con il racconto. Guardate Lucio Corsi, lui ha portato se stesso al Festival. Non si è dovuto snaturare. Lo vedi in concerto ed è la stessa cosa di Sanremo. Quello è il segreto vincente", chiosa Pedro.
"Esatto. Rimanere fedeli a noi stessi, che è già difficile. Perchè è una cosa che ha dei prezzi", rimarca Nina Zilli
Sulla coerenza del non snaturarsi ed essere se stessi Pedro ricorda. "Noi lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle negli anni '10. Nella musica le chitarre, le band sono sparite tutte. C'era l'avvento dell'Idm (Intelligent dance music, ndr), del rap nel circuito mainstream. Ed era complicatissimo suonare"
"Anche ora stanno sparendo i musicisti, pure con artisti internazionali. C'è un certo tipo di musica elettronica che prima non era mainstream... che prima anche lei era 'quella sbagliata' (sorride, ndr). Poi lo è diventata e sta fagocitando un mercato con budget sempre più piccoli", aggiunge Nina Zilli.
"Si preferisce investire sui Video Wall o sulle luci, piuttosto che avere la band. E quindi... noi siamo qui per combattere anche per questo", conclude il ragionamento Pedro.
La frase che identifica di più la vostra canzone?
"'Il musicista sì, ma di lavoro che fai?' Secondo me è molto esemplificativa. Non tanto del brano, ma della nostra vita. In Italia la musica non viene presa così spesso sul serio, come una reale professione", risponde Pedro.
"Ma poi mi collego alla tua domanda precedente su Sanremo", si accoda Carmine Ruggiero. "Se non vai là ti dicono 'Sei sparito? Ma lo fai davvero di lavoro?' Ormai il Festival sembra l'attestato di riuscire nel proprio mestiere"
"Esatto - aggiunge Nina Zilli - 'Ma non ti ho più visto' ti dicono. 'Ma come signora ho suonato ieri, ho fatto 25 date. 'Mi fanno morì", conclude sorridendo.
"Musicista è anche chi suona nei club, nei pub, insegna uno strumento...", aggiunge Pedro.
"Il live è la cosa che ci unisce con il nostro pubblico. E' imprescindibile - sottolinea Nina Zilli - Il punto di contatto tra te e gli altri"
E inoltre...
Nina Zilli e i Finley, la canzone dell'estate "Quello Sbagliato" e non solo - La video intervista ad Affaritaliani.it
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