A2A presenta il primo Piano di Transizione Climatica: 7 miliardi per il Net Zero al 2050
Decarbonizzazione, rinnovabili, economia circolare ed elettrificazione dei consumi: la multiutility definisce la strategia che guiderà il percorso fino al 2050
A2A presenta il primo Piano di Transizione Climatica: 7 miliardi per il Net Zero al 2050
A2A ha presentato il suo primo Piano di Transizione Climatica delineando obiettivi, strumenti e investimenti che accompagneranno il Gruppo verso il traguardo del Net Zero al 2050. Questi in sintesi i dati principali. Il piano prevede 7 miliardi di euro di investimenti entro il 2035 dedicati alle principali leve di decarbonizzazione, dal potenziamento delle rinnovabili alle tecnologie per l’efficienza energetica, dalla valorizzazione dei rifiuti come materia o energia allo sviluppo del teleriscaldamento.
La multiutility indica inoltre 17 miliardi di euro di investimenti ammissibili secondo la Tassonomia europea entro il 2035 e fissa una riduzione delle emissioni dirette del 50% al 2035 e dell’80% al 2040 rispetto ai livelli del 2017, con un taglio del 90% della carbon footprint lungo l’intera catena del valore entro il 2050, prendendo come riferimento il 2023. Secondo le stime interne, saranno evitate 53 milioni di tonnellate di CO₂ tra il 2024 e il 2035 grazie alla maggiore produzione rinnovabile, al recupero del calore di scarto e alla progressiva elettrificazione dei consumi. Nel percorso di Just Transition il piano prevede inoltre reskilling e upskilling del personale delle centrali termoelettriche entro il 2035.
Tasca: "L'inazione nei confronti degli eventi climatici estremi potrebbe costare 1.200 trilioni di euro"
Il Piano di Transizione Climatica definisce target, leve operative e strumenti finanziari per la decarbonizzazione del Gruppo e verrà aggiornato ogni anno in coordinamento con il Piano Industriale, così da riflettere l’evoluzione degli scenari energetici e macroeconomici. “La mitigazione dei cambiamenti climatici è indispensabile per la stabilità dei sistemi ambientali, sociali ed economici”, ha dichiarato il presidente di A2A Roberto Tasca, ricordando che dal 2000 gli eventi climatici estremi hanno generato danni per oltre 3.600 miliardi di dollari e che i costi dell’inazione potrebbero raggiungere i 1.200 trilioni di euro. Tasca ha sottolineato come i piani di transizione climatica siano essenziali per mobilitare capitali, valutare i rischi, identificare opportunità, rafforzare la fiducia del mercato e migliorare l’accesso al credito, ricordando inoltre il ruolo pionieristico del Gruppo nella finanza sostenibile con il primo European Green Bond e il primo Blue Bond in Italia.
Mazzoncini: "Raggiungere il net zero entro il 2050"
L’amministratore delegato Renato Mazzoncini ha chiarito l’obiettivo: “Raggiungere il Net Zero su tutti gli Scope emissivi entro il 2050”. Il Piano, ha affermato, “chiarisce come intendiamo farlo, definisce tappe intermedie ambiziose e amplia la nostra visione oltre l’orizzonte del Piano Industriale al 2035”, pur nella consapevolezza che sarà necessario “aggiornare costantemente traiettoria e azioni”. L’AD ha inoltre ricordato che “abbiamo già previsto circa 7 miliardi di investimenti dedicati a specifiche leve di decarbonizzazione: 5 per la Transizione Energetica e 2 per l’Economia Circolare".
Il piano si fonda su uno scenario che prevede la neutralità climatica dell’Italia nel 2050, con un ruolo chiave per le tecnologie di cattura e stoccaggio della CO₂ (CCS) e un aumento della domanda elettrica dovuto all’elettrificazione dei consumi e allo sviluppo dei data center. Per questi ultimi, in crescita, il prossimo aggiornamento dovrà tenere conto delle nuove esigenze di carico baseload costante.
I due pilastri della strategia di A2A: elettrificazione dei consumi ed economia circolare
La strategia del Gruppo si articola su due pilastri: l’elettrificazione dei consumi supportata da un forte incremento delle rinnovabili e dal contributo del gas naturale in impianti termoelettrici ad alta efficienza nel breve-medio periodo; e l’economia circolare, tramite la valorizzazione dei rifiuti e degli scarti come materia o energia.
L’obiettivo è ridurre di almeno il 90% la carbon footprint del Gruppo entro il 2050, con compensazione delle sole emissioni residue tramite crediti di rimozione certificati. Tra gli obiettivi intermedi figurano la riduzione del 50% delle emissioni dirette entro il 2035 e dell’80% entro il 2040 (baseline 2017), il taglio del 61% dell’intensità emissiva entro il 2035, l’azzeramento delle emissioni Scope 2 legate all’acquisto di energia entro il 2026 e la riduzione delle emissioni Scope 3 lungo la supply chain (-30%), nelle attività upstream dei vettori energetici (-60%) e nell’uso del gas da parte dei clienti (-22%) al 2035. In questa direzione il Gruppo ha avviato il progetto Scope 3 per supportare i fornitori nell’adozione di strategie di riduzione delle emissioni.
I 7 miliardi di capex previsti al 2035 saranno destinati in particolare a 3,4 miliardi per lo sviluppo della produzione da rinnovabili e 1 miliardo per soluzioni di cattura della CO₂ negli impianti Waste-to-Energy, recupero di calore industriale e data center, elettrificazione della flotta per la raccolta dei rifiuti e sviluppo delle bioenergie. Il Piano è sostenuto da strumenti di finanza sostenibile e punta a portare al 100% la quota di debito ESG entro il 2035, rispetto all’attuale 82%.
La Just Transition di A2A
Elemento centrale è anche la Just Transition: A2A si impegna a garantire percorsi di formazione e riqualificazione per tutto il personale coinvolto nella trasformazione del mix energetico, con iniziative dedicate per attrarre nuove competenze. Parallelamente, il Gruppo rafforza il dialogo con i territori con attività di ascolto, formazione e coinvolgimento rivolte a cittadini, imprese e scuole, promuovendo una transizione equa e condivisa.